VISIONI

Ecco Drodesera, nuove forme di arte popolare

TEATRO
DENTICE NICOLETTA,FIES (Trento)

È al grido di We folk!', l'affermazione di un «noi popolo» che rivendica la spinta ad indagare l'universo del folk, cercare nuove forme di arte popolare, che apre i battenti stasera la 32esima edizione di Drodesera. Un festival che anche quest'anno non tradisce la sua anima esploratrice di nuovi confini e scambi nell'arte contemporanea, e che, fino al 28, ne proporrà un intenso programma.
Ancora una volta curato dalla cooperativa Il Gaviale con i suoi fondatori Barbara Boninsegna e Dino Sommadossi, propone nove giornate animate da 200 artisti, 39 compagnie, 33 spettacoli e dieci prime nazionali: lo sguardo spazia dal teatro danza dei belgi di Peeping Tom con gli ambienti iperrealistici di A louer (20/21), all'ironia surreale del francese Philippe Quesne/Vivarium Studio in L'effet de Serge (27,28), sino all'irriverenza del duo belga-portoghese Pieter Ampe e Guilherme Garrido in Still standing you (22), provocatoria indagine sugli stereotipi della virilità. Tornano anche i giovani artisti della Factory: il live concert Tuono dei Dewey Dell farà da anteprima al festival il 19, poi Anagoor (26,27), il teatro di Marta Cuscunà (22), Codice Ivan (20) e Francesca Grilli (27,28). Tra i protagonisti della ricerca italiana, ci sono i Motus in W.3 Atti pubblici (20,21) una trilogia site specific mentre gli artisti romani dell'Accademia degli artefatti rivisitano un thriller fassbinderiano Sangue sul collo del gatto (23,24).
Ma la proposta di We folk! non si ferma qui e, lontano dai luoghi comuni del folklore, lo indaga in altro modo trasformandolo in incursione artistica come la danza tirolese da cui parte Alessandro Sciarroni per il suo Folk-s (21,22), o il belga Andros Zins-Browne, in scena con dei veri cowboys in The Host (24,25). Drodesera mantiene sempre un contatto con il territorio e le sue risorse. Lo fa con Un'intera giornata di festa (22) dal paese di Dro, dove il festival è nato 32 anni fa come cinema sotto le stelle, con spettacoli da mezzogiorno in poi tra orti e parco cittadino.
Giochi di strada poi con Dro in play (21,22) realizzati ad hoc dal collettivo tedesco Invisible Playground e un progetto speciale The city of happiness trasformerà il paese in una galleria fotografica dedicata ai suoi abitanti A dar corpo al festival anche performance particolari per poche persone alla volta in spazi non teatrali con il duo Heine Avdal e Yukiko Shinozaki (27,28) mentre il giovane gruppo trentino Mali Weil accoglierà gruppi di 5 spettatori (27,28). Musica in notturna tutte le sere nel parco con concerti e bus navetta gratuito per raggiungerlo dalla piazza di Dro, infine collegamenti garantiti con Radio 3 e Radio Popolare.

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