Sono versi fitti che, a leggerli sul booklet, sembrano quasi impossibili da cantare. E invece Giorgia Del Mese li piega e li distende grazie alla forza di una bella voce cui si unisce la complicità di una chitarra maneggiata con sapienza. Sono versi per raccontare ironie e malinconie, aprire e chiudere piccoli sipari sulla quotidianità; squinternare, mai banalmente, storie d'amore e di vari sentimenti; ricordarci la necessità di guardare agli altri, senza che questo acquisti i colori della retorica in formato discografico. Quanto alla musica, di cui Giorgia è autrice al pari delle parole, s'impone all'ascolto con piacevolezza immediata, rimandando a un rock dai ritmi morbidi, alle atmosfere da ballata, a quegli impianti sonori che sanno essere facili e al tempo stesso e tutt'altro che banali.
Così si potrebbe riassumere il senso del primo lavoro di un'artista nata Salerno trentacinque anni fa, diplomata al conservatorio, che ha trovato in Firenze la sua seconda anagrafe e patria professionale. Sto bene (Pains Records, sul sito giorgiadel mese.it l'elenco dei punti vendita) è il titolo dell'album che arriva dopo un cammino costellato di riconoscimenti, tra i quali la vittoria, nel 2009, al Premio Nazionale per cantautrici Tra musica e parole diretto da Edoardo De Angelis, e la palma di miglior interprete 2010 al Premio Bindi. Nello stesso anno, Giorgia entra nella compilation La leva cantautorale degli Anni Zero, realizzata dal Club Tenco e dal Mei (Meeting delle etichette indipendenti) insieme alla casa discografica Ala Bianca. Il 2011 la vede aprire la serata conclusiva del Premio Tenco. La produzione artistica di Sto bene si deve a Gianfilippo Boni, figura di spicco nel panorama della musica fiorentina di qualità. In sala di registrazione, Del Mese ha avuto accanto a sé il bassista Lorenzo Forti, Bernardo Baglioni e la sua sei corde, le sonorità aggiuntive ed efficaci di Bruno Mariani. Il percorso delle dieci tracce si fa apprezzare non poco anche per l'indubbia coerenza delle scelte, capaci di disegnare uno stile unitario tenendosi però a giusta distanza dal pericolo di risultare ripetitive.
Volendo azzardare una classifica assolutamente personale, in cima, precedendo pezzi comunque notevoli, quali, ad esempio, Così cosi e Forte dei Marmi, mettiamo Non starmi a sentire, dove la cantautrice esprime al meglio le sue qualità. La chitarra sostiene con forza il peso delle parole «Come se fossi Italia senza un militare/Un sindacato in disaccordo con l'imprenditore/La legge che impazzisce ed è per tutti uguale/La sola guerra giusta/fatta contro le zanzare». Tutta da ascoltare Giorgia Del Mese.