VISIONI

Anche Einstein e Picasso erano bimbi difficili...

DOCUMENTARIO
ALBA ANTONELLA,BARI

Anche Einstein e Picasso da piccoli erano bambini molto vivaci, per niente inclini alla concentrazione e al buon rendimento scolastico. Oggi diremmo difficili. Qualcuno se n'è già occupato: scienza, esperti, televisione. Qualche mese fa, a una delle più famose trasmissioni d'inchiesta nazionale, il solo fatto di aver nominato 'Ritalin' è costato milioni. Ora è un documentario italiano, coprodotto in Germania, a dire che cos'è la sindrome da deficit d'attenzione e iperattività (Adhd) sempre più spesso diagnosticata su bambini. Adhd - Rush hour stasera in anteprima fuori concorso al Festival di Bari, girato tra Stati Uniti ed Europa è un reportage sullo stato di questa anomalia neuro-chimica geneticamente determinata.
Finalista del Premio Solinas, l'inchiesta della regista napoletana Stella Savino comincia in alcune scuole americane dove incontra genitori e bambini e dove questa patologia nata negli anni '50 diventa un vero e proprio problema a partire dai '70. Da allora si contano 11 milioni di bambini affetti da Adhd il 10% dei quali solo in America. In Italia sono meno dell'1%, mentre nel terzo mondo non esiste. «Di solito è proprio dalla scuola che arriva l'allerta ai genitori - dice Stella Savino - i quali devono organizzarsi per la risoluzione del problema, altrimenti i loro bambini rischiano di essere buttati fuori».
Si comincia con pasticche a base di atomoxetina o di metilfenidato quest'ultimo è un'anfetamina, farmaci che producono allucinazioni, gravi danni epatici e tendenze al suicidio. Cose che fanno tremare la Chadd la più grande associazione americana di genitori che questi farmaci possono pagarli in convenzione col sistema sanitario nazionale, mentre le terapia alternativa, cioè sedute di semplice psicoanalisi, non lo sono. Ma se in America l'uso di questi farmaci è ora in calo, in Italia si riscontra un aumento. Con l'aiuto di interviste originali ad esperti italiani e internazionali del settore si capisce come dopo 50 anni la comunità scientifica abbia riscontrato forti limiti nella ricerca sulla Adhd. Luminari come Stefano Canali della Sissa il fiore all'occhiello della scienza italiana e altri esperti di psichiatria internazionale si dichiarano ancor oggi scettici sui criteri utilizzati per la diagnosi e l'efficacia della cura farmacologica, mentre per l'Onu è un'emergenza sanitaria a cui bisogna porre rimedio.
Un aspetto fondamentale sarebbe quello dell'attenzione dei genitori sui bambini: come l'impiegato che corre nell'ora di punta e non ha tempo di fermarsi a guardare i propri figli è lo stesso a cui si riferiva il padre della neuropsichiatria italiana Giovanni Bollea quando suggeriva ai padri di andare in bicicletta con i propri figli. Ma il tono non è quello che ci si aspetta di trovare quando si parla di malattie e bambini e la musica originale composta da un inedito Walter Fasano al secolo Natalie Tanner è d'aiuto: «questo non è un documentario alla Michael Moore che urla giustizia e se la prende con i cattivi di turno - aggiunge Savino - perché quando i fatti sono davvero gravi non serve urlare».

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