Scomodare per la Banda Fratelli Paolo Conte e Gianmaria Testa ha come unico fine quello di ricordare che il Piemonte di provincia ha generato e continua a generare talenti musicali. Quanto al genere, siamo invece ben distanti dagli intimismi sussurrati dell'avvocato e del capostazione. Quelli della Banda, poker di giovanotti tutti nati dentro i confini del Cuneese, vanno di swing, rock'n roll, venature beatlesiane, dixie, sfumature jazz, citando qua e là padri gloriosi come Fred Buscaglione e Renato Carosone.
Qualcuno ha «osato» accostarli al Sergio Caputo di Sabato italiano, ma loro restituiscono al mittente. La Milano da bere messa in canzonette da Caputo nulla c'entra, infatti, con gli undici brani che compongono il primo album della Banda, fresco di uscita, Buongiorno disse il metronotte (Controrecords/New Model Label). Fin dagli inizi, era il 2006, Andrea Bertolotti (chitarra e voce), Matteo Bonavia (basso), Enrico Gallo (tastiere) e Carlo Banchio (cajon) hanno scelto la via di un «cantautorato scanzonato», loro la definizione, che, a una solida conoscenza dei repertori frequentati, accosta testi in bilico tra paradosso e gioiosa demenzialità. Sono nati così, brani come Topolino ce l'ha piccolo, galleria di personaggi disneyani (Minnie compresa) che cercano di risolvere il problema dell'eroe perbenista e pedante; oppure Calzini uniti contro il Natale, video di animazione, supercliccato su You tube, che facendo il verso ai Platters, formazione vocale americana anni '50/'60, protesta contro i maltrattamenti subiti dai calzini il giorno dell'Epifania.
Per tornare all'album di esordio della Banda, è bene sottolineare, prima di ogni altra cosa, l'indubbia bravura di Bertolotti e soci nel maneggiare gli strumenti che a ciascuno competono, e da loro cavare tutte le giuste sfumature. Questo avviene non soltanto nel disco, ma anche dal vivo, quando la bontà dell'impasto musicale si conferma, se possibile, ancora più convincente.
La traccia che dà il titolo al cd apre una galleria di figure nel medesimo tempo reali e improbabili, e il dixie che scandisce il buongiorno del metronotte fa da tappeto sonoro a un'esistenza girata al contrario, infarcita di citazioni romantiche, sigarette e whisky, sonni diurni. È grave racconta, a colpi di rock, l'ipocondria di un tizio che immagina di avere ogni male possibile e ha fatto della farmacia la sua seconda casa («Mi sono ammalato/sarà vaiolo/o almeno un orzaiolo»), mentre i favolosi Sixties entrano in gioco sullo spartito di In un comò, dove si descrive, sovvertita nell'uso delle stanze, una casa grande, appunto, come un comò. Echi da colonna sonora di un western, e trama conseguente, per Un fratello come me, mentre il banjo detta legge alla cialtroneria dl Pirata in frac («Stasera si va all'arrembaggio/preparate rum e ghiaccio/l'equipaggio mi aspetta/non vorrei farli attendere»). Quasi si scivola nel surf con Non c'è Trippa per gatti, che attacca «Sardine a colazione/ma che soddisfazione/se c'è poco da mangiare/allora miagolo». Si continua su quest'onda, fino a Le cose da salvare, smarrimento di un novello Noè che, però, non sa bene cosa portare a bordo di un'arca del Terzo Millennio. Diverte e si diverte, la Banda Fratelli. La sua, soltanto apparente, svagatezza, rivela intelligenza, uso mai fuori luogo del gioco, grande cura di scelte, una dose già eccellente di mestiere, inteso nel senso più nobile del termine. L'indirizzo internet per ascoltare l'album è http://nmlrecords.wordpress.com/artists/banda-fratelli/banda-fratelli-streaming/. Info cliccando su controrecords.com, newmodellabel.com.