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Ichino non è Sacconi. Però...

Posta&Risposta
CAMPETTI LORIS, MARTORELLA CRISTIANO

Caro manifesto, ritengo sia profondamente scorretto da parte dei politici di centrodestra associare la proposta di riforma del lavoro di Ichino alle idee del governo. Infatti la riforma di Ichino prevede un totale smantellamento dei contratti di lavoro precari e a tempo determinato, con pochissime eccezioni, e la formulazione di un contratto di lavoro unico a tempo indeterminato. Ciò è l'esatto opposto di ciò che sta facendo il governo dal tempo della riforma varata dal ministro Roberto Maroni con la Legge 30 intitolata a Marco Biagi. Quindi è ingannevole presentare un accostamento fra idee così profondamente divergenti.
Cristiano Martorella Genova

Caro Cristiano, dire che le politiche del governo sul lavoro coincidono con la proposta di Piero Ichino di un «codice del lavoro semplificato» in direzione della flexicurity, è come dire che l'accordo del 28 giugno tra Cgil, Cisl e Uil e Confindustria coincide con l'articolo 8 della manovra. Non è vero, delle differenze esistono. Altra cosa è dire che non c'è conflitto tra le scelte del governo e la proposta Ichino (o l'accordo confederale). Restando al punto che poni, è comprensibile che il governo cerchi di dimostrare come il consenso al suo operato vada ben oltre lo schieramento di destra. Però, denunciare la malafede dell'avversario non ci assolve dal dovere di esprimere un giudizio sulle proposte che escono dal centrosinistra. Ichino sostiene che i licenziamenti non sono più un tabù e in nome della sacrosanta lotta alla precarietà manda in pensione l'articolo 18 dello Statuto che impone il reintegro dei lavoratori licenziati senza giusta causa, prefigura un contratto unico a tempo indeterminato per tutti con l'esclusione di alcune tipologie ma con trattamenti e diritti diversi tra i nuovi assunti e i lavoratori contrattualizzati precedentemente. Al posto del reintegro Ichino propone risarcimenti monetari e sussidi disoccupazione. Non è la stessa ricetta del governo, ma ci si avvicina molto e noi non piace.
Loris Campetti

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