A Cannes, Silvio Berlusconi non finisce sul tappeto rosso ma nemmeno va a tappeto nel primo giorno dei lavori del G20, nonostante l'Italia sia il sorvegliato speciale di Eurolandia. Le convulsioni della Grecia gli danno una mano, costringendo Germania e Francia a spostare le pressioni sul paziente greco. Berlusconi avrebbe dovuto portare impegni certi sull'attuazione delle promesse anti-crisi, contenute nella lettera all'Unione europea lo scorso 27 ottobre. Non li ha portati, per le divisioni interne alla sua maggioranza; ha solo offerto altre parole sulla solidità dei «fondamentali» del paese e sulla riduzione del debito come da tabella di marcia. «Il presidente Silvio Berlusconi ci ha riferito i risultati della riunione del governo italiano. Ne abbiamo preso atto con interesse, ma anche lui sa che la questione non è il contenuto del pacchetto ma se sarà applicato», ha detto il padrone di casa e presidente francese Nicolas Sarkozy. Un modo fermo (ma non da ultimatum, come per Papandreou) per dire a Berlusconi che oggi è andata così e domani è un altro giorno. Sarkozy concede qualche parola di speranza pensando semmai all'Europa, non a Berlusconi: «Ribadisco la mia fiducia nell'economia italiana, che è una delle più forti del mondo», aggiungendo che si tratta della «terza economia d'Europa, forse la 7/a 8/a nel mondo ed ha una grande tradizione di imprenditori». Chiaro che altrove Berlusconi ormai è considerato solo un politico.
Se la cancelliera Angela Merkel non ha potuto evitare di stringela mano al nostro presidente del consiglio - stava uscendo dalla sala per un bilaterale con Barack Obama e Berlusconi se l'è trovato davanti - Ben Rhodes, vice consigliere alla sicurezza nazionale del presidente americano, ha detto che il G20 deve creare una «barriera antincendio» per evitare il contagio di paesi «pericolosi» come Italia e Spagna. Forse come prevenzione, lo staff di Obama ha fatto sapere di non avere tempo per un bilaterale con Berlusconi; l'ultima volta che accadde, al G8 di Deauville in maggio, il nostro presidente gli straparlò di «magistrati comunisti». Né con Obama né con il presidente russo Dmitri Medvedev: il bilaterale della presidenza italiana in agenda è slittato a causa dei lavori protrattisi oltre il tempo previsto.