POLITICA & SOCIETÀ

La Repubblica delle lettere

PATERNO FRANCESCO,

A sorpresa, in tempi di blog e internet superveloce, l'epistolario sembra essere tornato di moda. Montezemolo scrive una lettera a «Repubblica» e invoca un governo di salute pubblica; la Bce scrive un'altra lettera al nostro governo e invoca tagli e possibilmente licenziamenti; Berlusconi in una missiva invoca l'Europa di essere creduto e (forza della carta?), a Bruxelles gli credono. Poi Monti scrive ancora a Berlusconi sul «Corriere» e via di seguito. Siamo una Repubblica delle lettere, con autori che parlano tra di loro senza nessuna pubblica utilità. Eppure avevamo studiato che l'epistolario è soprattutto un insostituibile documento, prima ancora che un genere letterario. Da Cicerone in poi, di tante epoche sappiamo molte cose grazie alle lettere, non alla storia ufficiale. Oggi è il contrario.

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