VISIONI

«Vorrei vendere come Lady Gaga»

PETER GABRIEL
LORRAI MARCELLO,MILANO

«In effetti non mi dispiacerebbe vendere più di Lady Gaga, ma sono realista. E poi a sessantun anni ho il meraviglioso privilegio di avere la libertà di fare la musica che ho voglia di fare: e per me questo è quello che conta. Viviamo in un mondo all'insegna del fast food, ma qui in Italia avete inventato il movimento slow food: e magari questi miei album fanno parte del movimento della slow music». Se i concerti in cui Peter Gabriel si è presentato in un'inedita veste orchestrale/sinfonica, quella di Scratch My Back - l'album uscito lo scorso anno - hanno riscosso grande successo, l'ex Genesis incassa elegantemente dei risultati di vendita del disco che non sono invece stati clamorosi. E bissa. In Scratch My Back reinterpretava brani di altri artisti, in New Blood, in uscita l'11 ottobre (Virgin/Emi), rivisita sé stesso, da Rhythm of the Heath a Mercy Street, da Red Rain a Solsbury Hill, sempre con la New Blood Orchestra e la collaborazione dell'arrangiatore John Metcalfe. «Originariamente con l'orchestra avevo previsto di realizzare solo Scratch My Back. Ma poi quando abbiamo cominciato a proporlo dal vivo, il materiale del disco copriva solo un'oretta, e io volevo che le esibizioni durassero di più. Così abbiamo iniziato ad aggiungere miei brani riarrangiati: la cosa mi ha divertito».
Con che criterio sono stati scelti i pezzi ?
Abbiamo rinunciato a proporre solo dei miei hit, e abbiamo inserito invece dei brani meno di richiamo, con l'obiettivo di dare maggiore coerenza all'insieme. Quando vado al cinema preferisco vedere un lungometraggio piuttosto che una selezione di corti. Benissimo che ci sia la possibilità di accedere ad un singolo pezzo: ma io continuo a prediligere un'esperienza di ascolto più lunga. Quindi abbiamo scelto i pezzi anche con l'idea che funzionassero in un ascolto dall'inizio alla fine, all'interno di una sequenza.
Dunque per te il concetto dell'album non è morto...
A casa faccio fatica ad ascoltare degli album interi perché ho dei bambini piccoli che mi stanno intorno, ma quando posso, mi piace farlo.
A fare da pendant all'album di tue cover di brani altrui, era stato annunciato anche un album in cui alcuni tuoi colleghi avrebbero interpretato tue canzoni: che ne è di questo secondo progetto ?
Acchiappare certi artisti è difficile. Fino a questo momento ho ricevuto sei pezzi, fantastici: Biko fatta da Paul Simon, Solsbury Hill da Lou Reed, Come Talk To Me da Bon Iver, e anche David Byrne ha mandato la sua rilettura di una mia cosa... Sentire degli altri artisti di cui ho grande stima che interpretano delle mie canzoni mi entusiasma molto.
Molti artisti della tua generazione, anche fra gli italiani, tendono ad essere autoreferenziali. Tu no: per esempio non è così ovvio che a 60 anni ti interessi dii Bon Iver...
Certo non ascolto con la stessa smania di quando avevo vent'anni. Ma avere dei figli aiuta, perché hanno i loro gusti, e a volte cercano di comunicarteli. E poi ho intorno tante persone più giovani. Non è tanto che sia io a fare delle ricerche, succede un po' casualmente. Fra l'altro sono un appassionato utilizzatore di YouTube, e di quella funzione che ti propone dei link a delle cose che ti potrebbero piacere sulla base di quello che hai selezionato. Tanto che ho partecipato anche ad un'operazione commerciale, The Filter, che si basa sui tuoi gusti e su quelli delle persone vicine a te. Se per esempio sai i gusti di Britney Spears, ci puoi costruire degli algoritmi.
C'è una generazione di figure carismatiche oggi intorno ai sessanta che abbandona l'aspetto creativo della produzione artistica e si concentra sul proprio repertorio: non si finisce per ascoltare Gabriel o Sting come si ascolta Beethoven?
Non la vedo così. Questa operazione con l'orchestra non era così di moda quando abbiamo cominciato due anni fa. E non ci sono entrato con l'idea di riproporre vecchio materiale mio. Continua a piacermi scrivere delle canzoni nuove, ma il fatto è che sono molto lento: in questo momento ho diversi semilavorati, non ancora rifiniti soprattutto per quanto riguarda i testi. Ma adesso ho delle idee su una nuova direzione, molto diversa da quella di questo album. Ci lavorerò a partire dal nuovo anno.
Qual è lo stato di salute dell'etichettai Real World?
Esiste ancora, ed è persino sorprendente in un contesto in cui l'industria discografica e la distribuzione attraverso i negozi stanno collassando. Invece Womad, la nostra organizzazione di concerti dal vivo, va addirittura meglio: come vendita di biglietti il nostro anno migliore è stato il 2010.
Che effetto ti fa vedere che il mondo è pieno di cloni che rifanno i Genesis degli inizi?
Ho portato una delle mie figlie a vedere uno di questi gruppi, per darle un'idea di cosa facevo da giovane, e lei mi ha chiesto: papà, ma davvero ti pagavano per fare queste cose ?

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