EUROPA

Ossigeno in calo. Goldman Sachs gela le altre banche

PICCIONI FRANCESCO,

L'euforia della borse non è durata molto. Nonostante la promessa congiunta di tutte e cinque le principali banche centrali del mondo, a fine giornata hanno fatto segnare un ripiegamenti improvviso. E dire che nel primo pomeriggio tutto sembrava andare a gonfie vele, con le piazze europee tutte in positivo e Milano sugli scudi con quesi il +2%.
Repentino il cambiamento d'umore, Innescato da almeno tre fattori, tutti molto pesanti, in particolare sul settore bancario. Il vertice dell'Ecofin in corso in Polonia ha confermato le difficoltà dei governi europei di mettere a punto una politica coordinata (prevalgono sempre gli interessi nazionali su quelli comunitari). Le banche francesi sotto esame (Bnp Paribas, Société Generale e Credit Agricole) hanno accusato ribassi molto marcati, come anche quelle italiane. Mentre Germania, Olanda e Gran bretagna, pur riducendo gli entusiasmi, restavano comunque in zona guadagni.
Il terzo fattore, di carattere altrettanto sistemico, veniva invece da una delle più grandi banche statunitensi e quindi del mondo. Goldman Sachs ha annunciato che chiuderà a giorni - nel mese di ottobre - il suo hedge fund Global Alfa. Uno strumento specializzato nella «finanza quantitativa», tarato per gestire scambi alla velocità della luce. E infatti ha incontrato il buio. Nel 2007 maneggiava asset per almeno 11 miliardi di dollari. Ora, a seguito di parecchie «cattive scommesse» su azioni, obbligazioni, monete, si è ridotto a soltanto uno. Una mesta lettera ai clienti annuncia che cesseranno da questa settimana i prelievi delle «commissioni» a carica dei clienti, mentre a ottobre si chiuderà baracca dividendo tra tutti il ben poco che è rimasto. Ogni banchiere avrà in quel momento guardato in fondo ai propri armadi, fulminato dal ricordo di uno scheletro sepolto da qualche parte.

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