LA GIORNATA

Via Eto'o, fu vero affare?

PATERNO FRANCESCO,

Calcio e politica
In borsa tutti vendono come pazzi. C'è la crisi, c'è la paura e c'è sempre qualcuno che i soldi per fare affari li ha. Perché Massimo Moratti - cui non gli manca nulla, soldi, gloria, Champions - non dovrebbe vendere Samuel Eto'o all'Anzhi per una cifra a metà strada fra i 25 e i 28 milioni di euro? E perché Eto'o, cui pure non gli manca nulla - soldi, gloria, Champions, e la gioventù direbbe Andrea Agnelli - non dovrebbe vendersi per 20 milioni di euro netti a stagione con contratto triennale, più casa a Mosca e rimborsi a piè di lista? «Bravo Samuel, hai aperto una strada: per 20 milioni di euro Federer ha firmato per una squadra di ping pong dell'Oman, Alonso gestirà un'autoscuola in Moldova e Tiger Woods farà l'istruttore di minigolf a Gallarate», risponde uno dei tanti tifosi-blogger incazzati dell'Inter su settore.myblog.it. La vicenda di Eto'o, comunque finirà in queste ultime ore di trattative, è un altro pezzo di questo paese che si specchia nel calcio e viceversa. Contano solo i soldi, berlusconianamente, checché ne dica il suo timoniere al Milan, Galliani, per il quale siamo diventati una «pizzeria», perché nel calcio italiano si spenderebbe troppo poco.
Se si scrive da tifosi, è chiaro che la storia di Eto'o non andrebbe nemmeno scritta e meno che mai tramandata oralmente. Il valore in campo dell'attaccante è indiscutibile, in borsa si direbbe un titolo «buy» oltre che un «hold». E infatti, a spulciare sempre tra i blog nerazzurri, non abbiamo scovato nemmeno un millesimo di quegli scontri feroci fra i sì e i no sulla vendita di Ibrahimovic o di Balotelli. Oggi Eto'o dovrebbe restare all'Inter punto e basta, all'ala o al centro, con o senza Gasperini. L'unica indignazione (se così si può dire) è scattata a un tifoso quando gli (ci) hanno fatto sapere che forse anche Sneijder sarebbe stato messo all'asta come i cavalli. «Visto che ormai si ragiona per fair play finanziario (che palle) e per alte strategie di bilancio, allora facciamo qualche piccolo distinguo tra chi passa i trenta e chi non ce li ha ancora. Che poi è la ragione prima del fatto che cedere Sneijder, calcolando il rapporto età/qualità, è davvero un'immane cazzata», sempre da settore.myblog.it.
Se si scrive da uomini di mondo, l'affare migliore è più del giocatore che della società. A 30 anni, l'età (in genere) della ragione e della maturità calcistica, Eto'o si ritira alla corte di Suleiman Kerimov, una specie di ricco sultano del Dagestan, paese pericoloso vicino alla Cecenia tant'è che i giocatori della squadra del Makhachkala vivono a Mosca, a più di un'ora e mezzo di aereo (come dire, giocare sul campo della Viterbese e vivere a Parigi); ma comunque in un campionato russo dignitoso e mettendo sotto il materasso cifre che porterebbero chiunque di noi in baby prepensionamento. Moratti recupera qualche euro, che non gli cambierà la vita. Ma a entrambi possiamo solo urlare quanto sosteneva il vecchio Henry Ford, «un affare in cui si guadagna soltanto del denaro non è un affare».

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