Il 22 giugno moriva l'Uomo ragno, ucciso da Green Goblin sul numero 160 della serie Ultimate Spider-Man, la versione «riveduta e corretta» della storica serie di Stan Lee e Steve Ditko. In questa saga al passo coi tempi (Peter Parker non è fotoreporter ma webmaster), scritta nel 2000 da Brian Michael Bendis e disegnata da Mark Bagley, che corre parallela a quella ufficiale mantenuta in vita per gli irriducibili del classico del 1962, il supereroe finiva come la Pietà esalando l'ultimo respiro con il pigiamino stracciato tra le braccia di una sofferente Mary Jane.
Ora, 49 anni dopo la sua prima apparizione e numerosi tentativi di farlo fuori (c'eravamo quasi cascati nell'Ultima caccia di Kraven - la bara, era il 1987 quando restò sepolto vivo per almeno quattro tavole), dopo la sua morte senza appello sui marciapiedi del Queens, l'Uomo ragno torna con una nuova identità. Dentro il costume si nasconde un adolescente, si chiama Miles Morales, è un ragazzino di Brooklyn, metà afroamericano metà latino, ha annunciato la Marvel, previa «soffiata» al quotidiano Usa Today che pubblica in anticipo la vignetta del nuovo volto sotto la maschera.
Non è la Pantera nera creata nel 1966 da Stan Lee, né il più recente Blue Marvel (2008), afroamericano degli anni Sessanta con superpoteri, ritiratosi dopo l'appello di Kennedy perché il Paese non era ancora pronto. Ma è sempre la Marvel filo Obama che un anno fa inchiodò i Tea Party al loro fanatismo in una tesissima puntata di Captain America. È una consonanza d'amorosi sensi tra la «Casa delle idee» e la Casa Bianca. Se il presidente degli Stati uniti ha rivelato di collezionare i comics dell'Uomo ragno e Conan il barbaro fin da bambino, la Marvel gli ha dedicato un numero speciale nel 2009: The Amazing Spider-Man featuring President-elect Barack Obama. Il nuovo eletto campeggiava sorridente in copertina. In effetti Alex Alonso, caporedattore del gigante dell'intrattenimento a fumetti (ormai sotto il cappello di Disney), dice cose come: «Anche io sono un mix: mia madre è inglese, mio padre messicano. Quando Obama è stato eletto ho pianto. In parte perché è afroamericano, in parte perché è un mix come me».
Lo spiderman appena nato è apparso ieri sul numero quattro di Ultimate Comics Fallout, ma il lancio in grande è per settembre quando nelle edicole uscirà il primo numero diUltimate Comics Spider-Man. «È un supereroe per il XXI secolo che riflette la nostra cultura e la nostra diversità», ha spiegato Alonso. Il character design è stato affidato all'italiana Sara Pichelli, ventotto anni, marchigiana, selezionata tra i vincitori del «Chesterquest», da allora in forza alla Marvel (NYX, Eternals, X-Men).
La prima donna a lavorare sulle pagine di una rivista dedicata all'Uomo ragno, commenta il «suo» personaggio così: «Chissà che prima o poi un eroe nero o gay, o entrambe le cose, sarà considerato assolutamente normale». Entrambe le cose la Marvel ancora non ha ancora osato, ma nel '92 uscì sotto la sua etichetta Northstar, il primo eroe in tutina high-tech dichiaratamente gay.