VISIONI

Drodesera, la scena teatrale a caccia di nuovi equilibri

Fies/ DAL 22 LUGLIO UN ITINERARIO DI 72 EVENTI
NOVELLO NICOLETTA,FIES

Come un gran finale di poema epico, immerso tra crisi presente e futuro da inventare, Caracatastrofe è il titolo con cui il 22 luglio apre la 31esima edizione di Drodesera. Un festival che, nonostante i tempi difficili, è riuscito a crescere e conquistarsi un posto nella rete della scena europea nell'ambito delle proposte e della produzione di performing art. A scavare tra le crepe di questa catastrofe ed esplorarne i segni di una possibile ricostruzione, saranno i 72 eventi in programma fino al 30 luglio: 39 le compagnie presenti che si alterneranno nei diversi spazi della Centrale di Fies, fresca di ampliamenti e restyling, una stupenda struttura architettonica finalmente garantita in comodato per i prossimi vent'anni alla tenace passione della cooperativa fondatrice Il Gaviale. Motore di questo successo, è riuscita infatti in questi anni ad investire puntando sulle nuove generazione di artisti e le loro produzioni, tessendo legami con i festival europei, mantenendo però sempre un contatto con il territorio e le sue risorse.
Ed è proprio con i gruppi di Fies Factory, il progetto che da 4 anni investe sul lavoro delle giovani compagnie, che il 22 Teatro Sotterraneo inaugura con Homo ridens, a seguire gli Anagoor con Rivelazione e Tempesta. Con una prima nazionale giungono invece dal Belgio in questa serata d'apertura, gli Ontroerend Goed, reduci dal Total Theatre Award a Edimburgo: Teenage Riot è il loro spaccato dell'universo adolescenziale, forte di un'energia che li isola dal mondo senza saperne il perché.
Tra i protagonisti della ricerca italiana, gli artisti Ricci/Forte presentano Imitationfdeath (23,24) e Grimmless (25), fiaba sì ma senza lieto fine, mentre ritorna l'Accademia degli Artefatti con il dramma didattico brechtiano Orazi e Curiazi (23,24), un'occasione per dare un senso alla ricerca teatrale. Altri protagonisti della Factory, i Codice Ivan con lo spettacolo Gmgs- What the hell is happiness? (24,25) che, in epoca di ricerca frenetica di sesso e denaro, pone cruciale la domanda su cosa sia la felicità. Lo studio dei Pathosformel, An afternoon love (29,30), ruota intorno ad un allenamento di basket per sondare il rapporto che c'è sempre con l'altro; altri sondaggi nelle crepe della catastrofe li fanno i Garten con Mw (27), Francesca Grilli con le sue installazioni (28,29,30) e il gruppo Nanou nelle tre stanze del Progetto Motel (29).
Ancora classici, questa volta rivisitati dai Motus con 4 spettacoli dedicati ad Antigone (27,28,29,30), ma la tragedia è quella di oggi, con le recenti proteste di piazza in una Grecia sull'orlo della bancarotta. Con altro linguaggio,interprete raffinato, torna Virgilio Sieni per esplorare un possibile percorso di ricostruzione: e lo fa con Atlante del bianco (23) che vede in scena un ragazzo non vedente, Giuseppe Comuniello, che dal 2008 partecipa al progetto Damasco Corner sul gesto poetico, quello con cui dialogherà con gli spettatori in sala portandoli con sé nello spazio.
A caccia di nuovi equilibri, sfidando la forza di gravità, è la danza di Samuel Lefeuvre del gruppo belga Entorse in Accidens (ce qui arrive) (26), ancora sulla scia della caduta libera lavorano i corpi di Agata e Teodora Castellucci, i Dewey Dell, in Grave (23,24,25). Nuove presenze europee, la coreografa danese Mette Ingvartsen, che debutterà con Evaporated Landscapes (27) e l'ungherese Edit Kaldor che chiuderà il festival con C'est du chinois (30). Nelle ultime due serate (29,30) un appuntamento sarà anche nella piazza di Dro con le coreografie di Monza7Amoretti, un luogo ancora molto frequentato dal pubblico festivaliero, anche perché è proprio da lì che con un bus navetta si può raggiungere ogni sera, fino a notte fonda, la magica atmosfera del parco notturno della centrale.

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