«It's Only Rock and Roll». Di questa frase gli Stones nel 1974 ne fecero un manifesto intenzionale, vergando nel tempo una verità semplice ed onesta. Ma proprio per questo carica di un fascino solido e sincero che ancora ad oggi, dopo trentasette anni, appare immutato. Se suonato e proposto in modo viscerale ed autentico, il giurassico verbo del rock ha ancora una ragion d'essere. Lo confermano le circa trentamila persone che hanno invaso lo spazio della Fiera di Milano in occasione della quarta edizione di Rock In IdRho.
Apertura riservata agli italiani Outback e Ministri, per poi passare al convincente combat-rock di matrice irlandese dei Flogging Molly. Poco incisivi sono apparsi i suoni indie dei Band Of Horses, ottima invece la resa live degli svedesi The Hives con il loro istrionico garage-punk. Prossimi al tramonto sono sembrati i Social Distorsion di Mike Ness, sempre uguali a se stessi, ma capaci comunque di infiammare i loro fan.
E poi è arrivato Iggy Pop assieme ai suoi Stooges. L'uomo del Michigan, rammentiamo per gli smemorati, classe 1947, sembra davvero inossidabile. Un concerto esaltante quello dell'Iguana che ha irretito il pubblico con brani del periodo iniziale degli Stooges. L.A. Blues, 1970, Search And Destroy e Shake Appeal hanno letteralmente stravolto gli astanti, i quali sono stati portati al momento di massima esaltazione collettiva con la finale No Fun. Certo, Pop è ad oggi un cliché che include il consueto torace nudo ed il pubblico sul palco, ma nonostante ciò la sua carica non sembra perdere colpi, al punto tale da permettersi di non suonare pezzi intramontabili in repertorio come Lust For Life e The Passenger. Punk-rock quindi da manuale che ha preparato al meglio l'arrivo degli headliner Foo Fighters. La formazione di Dave Grohl, che mancava dalla penisola dal dicembre 2002, non ha deluso le aspettative della folla accorsa. In un continuo gioco di rimandi l'alternarsi fra nuovi brani estratti dall'ultimo cd Wasting Light e i loro classici, i Foos hanno portato l'happening al massimo acme possibile. Tra le nuove incisioni le più convincenti sono apparse Rope e White Limo, terribilmente funzionali nella scaletta messa a punto dalla band. La formazione gira sull'asse costituito dal possente batterista Taylor Hawkins ed il leader band, il quale fa volare i Fighters tra sonorità continuamente in bilico tra post-grunge e reminescenze metal.
Grazie poi ad una voce possente e graffiata, una presenza scenica pressoché perfetta ed una innata capacità di gestire le folle, Grohl riesce a non far calare la tensione emotiva del concerto nemmeno quando tira il fiato tra un brano e l'altro. Racconta delle sue presenze giovanili con la band Scream in una torrida serata al Leoncavallo e allo stesso tempo incanta il pubblico con Everlong e Best Of You. Soluzioni semplici da consumato rocker.