CONTROPIANO

La triste parabola del vacanziere tutto sole e cocktail scalzato dai blindati

SHARM EL SHEIK - Piovono disdette dai tour operator e dalle agenzie di viaggio. In crisi l'industria del turismo che dà lavoro a 500mila egiziani
DEL SETTE LUCIANO,

I carri armati davanti alle Piramidi, i carri armati intorno ai villaggi delle vacanze sul Mar Rosso, Sharm El Sheik e Marsa Alam. È cronaca, ma si fa comunque fatica a crederci. E ancora: i vandali, che anche la più sacrosanta delle rivolte si porta in seno, autori della distruzione di due mummie, di furti e devastazioni tra le sale del Museo del Cairo. Stessa tragica sorte era già toccata, con danni incalcolabili, al Museo di Baghdad. Per il Paese dei faraoni, la caduta di Mubarak non sarà dunque indolore, sotto il profilo economico, neppure guardando alla principale tra le sue risorse: quel turismo che, nonostante gli alti e i bassi degli ultimi tre anni, complici attentati e crisi politiche nell'area, ha portato lì (cifre 2010), 14 milioni di vacanzieri, oltre un milione dall'Italia, per un totale di 106 milioni di pernottamenti. Quel turismo che dà lavoro a 500mila egiziani, e chissà per quanto tempo smetterà di darlo.
È crisi. Grave e profonda. Piovono disdette dalle agenzie di viaggio e dai tour operator, le ambasciate si stanno attrezzando per il rientro dei loro cittadini; i bazar, i negozi di souvenir, gli uffici di chi fino a una decina di giorni fa organizzava escursioni, hanno abbassato le saracinesche; le hall di tanti alberghi, come gli spazi degli aeroporti, sono divenute accampamenti dove la gente trascorre i giorni, aspettando di sapere quando potrà ripartire. Lo scenario assume tinte fosche anche a Sharm El Sheik e Marsa Alam, i luoghi che l'Egitto del marketing turistico ha «inventato» dal nulla, ad uso di chi ama la vacanza tutta sol, buffet stracolmi di cibo, serate danzanti del ventre e sulla pista delle discoteche. La calamita di Sharm aveva già perso potere di attrazione agli inizi di dicembre del 2010, quando tre cittadini russi e un ucraino erano stati attaccati dagli squali a corta distanza dalla spiaggia dell'hotel in cui soggiornavano, e uno squalo aveva sbranato una turista che nuotava a pochi metri dalla riva. Poi, tutto, lentamente, era rientrato. Oggi, nonostante la barriera «protettiva» dei carri armati e la distanza che ovatta il clamore delle insurrezioni urbane, gli stranieri fanno le valigie.
Tra loro non mancano, a dispetto della bassa stagione turistica, gli italiani, che secondo le statistiche scelgono nella percentuale del settanta per cento un soggiorno sul Mar Rosso, ignorando tutto ciò, ed è un patrimonio immenso, che l'Egitto offre come alternativa o arricchimento del viaggio. Esistono, però, le eccezioni, almeno stando all'intervista rilasciata da un imprenditore italiano, proprietario di un beach resort spalmato su un'aerea di un milione di metri quadri, tra sabbia del deserto e barriera corallina. Ha dichiarato che tutto continuava per il meglio e che i numeri delle presenze erano in linea con il periodo. Nessun calo negli arrivi, e quindi nessun problema per i duemila dipendenti locali cui il resort dà lavoro. E aggiungeva, non senza una punta di cinismo, «sono loro i primi a pregare perché il flusso dei turisti non subisca variazioni. Sanno che stipendi e occupazione dipendono da questo..». Se così stanno le cose, la memoria non può non correre a ritroso a quei croceristi che, scesi dalle navi di lusso, si abbronzavano sulle spiagge di Haiti appena sepolta sotto le macerie del terremoto. Ma è assai più probabile che si tratti di una, solo per l'imprenditore, felice eccezione. La realtà è invece fatta di fughe precipitose e addii definitivi a paradisi del divertimento che tali non sono più. Nell'Egitto del dopo Mubarak il turismo sarà uno dei pilastri dell'economia da ricostruire. Impresa non facile. Per i vacanzieri, gli egiziani rappresentano adesso gente brutta, sporca e cattiva. Meglio stare lontani, i loro problemi se li risolvano da soli. Tanto, da qualche altra parte, un beach resort tutto mare blu e spiagge dorate si troverà sempre.

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