L'immigrazione è un fenomeno che viene raccontato spesso attraverso luoghi comuni e idee che raramente rispecchiano la realtà. Questo è il primo dato che fuoriesce leggendo il Dossier Caritas/Migrantes del 2010 presentato ieri a Roma e giunto alla sua ventesima pubblicazione. Secondo le stime della Caritas gli stranieri in Italia sono 4 milioni e 919, uno ogni 12 residenti, ben 700 mila presenze in più rispetto ai dati registrati dall'Istat (4 milioni 235 mila residenti stranieri all'inizio del 2010). Tale discrepanza è dovuta principalmente alla mancata registrazione all'anagrafe nonostante la regolare acquisizione dei permessi di soggiorno. In Italia la crescita della presenza straniera ha avuto uno sviluppo molto veloce, nell'ultimo decennio l'aumento è stato di circa tre milioni di persone, un milione solo dal 2008.
Se si tiene conto dello scenario globale il belpaese si colloca al dodicesimo posto per numero di immigrati (intesi come persone che vivono in una nazione diversa da quella di nascita). In Europa l'Italia è preceduta da Germania (la terza nel mondo con 10,8 milioni di stranieri) Francia, Regno Unito e Spagna. L'immigrazione maggiore proviene essenzialmente dai paesi del vecchio continente, soprattutto dalle nazioni che sono recentemente entrate nell'Unione europea. Infatti la comunità più numerosa residente in Italia è quella romena, che arriva quasi a un milione di presenze, seguita da quella albanese e marocchina. Nonostante le immagini più diffuse nei media siano quelle degli sbarchi e degli arrivi via mare quest'ultimi hanno influito solo del 5,4% sugli ingressi irregolari nel 2008.
La gran parte degli stranieri arriva con un regolare visto per turismo o per altri motivi (ne vengono rilasciati più di un milione e mezzo l'anno) mentre l'irregolarità scatta successivamente, allo scadere del permesso. La «cattiva abitudine» dell'Italia di ricorrere al sistema della sanatoria manifesta, secondo il Rapporto Caritas, «una difficoltà progettuale nella gestione del fenomeno migratorio e una carenza normativa riguardo alle forme di ingresso regolare».
I residenti stranieri vivono soprattutto al nord (oltre il 60%) e al centro, mentre solo il 13% risiede al sud e nelle isole. La regione Lombardia è quella a più alta densità di popolazione immigrata, con uno straniero su quattro (23,2% ), e Milano (407.191 presenze) ha superato Roma (405.657) per numero di abitanti stranieri. Il binomio immigrazione-criminalità è un mito da sfatare: basandosi su dati Istat, italiani e stranieri risultano avere lo stesso tasso di criminalità e le denunce nei confronti degli immigrati, regolari e non, sono diminuite del 23% tra il 2007 e il 2009. Il loro apporto al Pil nel 2008 è stato dell'11,1% e «rendono al sistema pubblico più di quanto assorbono in servizi e assistenza». Vengono versati infatti 7,5 miliardi di contributi previdenziali e 3,5 miliardi di gettito fiscale, mentre ogni anno le spese per i permessi di soggiorno e le richieste di cittadinanza fruttano, da sole, 100 milioni di euro. Secondo il dossier «il nostro paese sta ricevendo un beneficio sostanziale dall'immigrazione» per quanto riguarda «il nostro sistema pensionistico».