La domenica non è per tutti un giorno di riposo, per i precari della scuola è il momento buono per incontrarsi e costruire percorsi di mobilitazione. Gli spalti dell'ex cinema Volturno di Roma, durante l'assemblea nazionale del Cps, hanno visto susseguirsi interventi di docenti e personale Ata provenienti dall'Emilia, dalla Sicilia, dalla Lombardia e altre regioni italiane giunti nella capitale per «creare un percorso su obiettivi condivisi» dice Donatella, maestra in una scuola primaria. Anche perchè i primi di ottobre il tanto contestato ddl 133 sarà in discussione al parlamento e «mica si può stare con le mani in mano, dobbiamo dettare la linea» interviene Giacomo Russo, il precario siciliano che aveva digiunato per quasi tre settimane il mese scorso.
Uno dei punti all'ordine del giorno è il meccanismo di assunzione su cui, proprio sabato, il ministro dell'istruzione Gelmini è intervenuta alla festa del Pdl: «Non è possibile che nelle scuole si vada avanti solo per il numero degli anni di lavoro. Occorre un sistema di incentivi e di valutazione che ci permetta di distinguere i buoni dai cattivi insegnanti».
In effetti le graduatorie sono, ad ammissione degli stessi insegnanti, un sistema burocratico farraginoso ma ad oggi il sistema di reclutamento per le cattedre annuali è praticamente bloccato. L'ultimo concorso risale al 1999 e le Siss (scuole di abilitazione all'insegnamento) sono chiuse da due anni. «Le questioni inerenti il reclutamento - afferma Max Bruschi, consigliere del ministro Gelmini, in un'intervista su Orizzontescuola - rappresentano per chi ricopre un ruolo come il mio, quel che rappresenta l'Everest per uno scalatore».
In realtà per farsi un'idea delle prossime mosse ministeriali basta leggere il progetto di legge Aprea, depositato nel 2008 e mai discusso, che Bruschi cita continuamente.
«Il sistema avanzato dal pdl Aprea si rifà al modello anglosassone - spiega Matteo, insegnante di storia di Bologna - e prevede la formazione di un albo regionale, che sostituisce la graduatoria nazionale, con assunzione diretta degli insegnanti da parte del preside, la fine degli organi collegiali e di rappresentanza sindacale, l'ingresso dei privati nella gestione dei finanziamenti e della didattica». All'interno di ogni istituto verrebbe inoltre istituita una commissione di insegnanti «senior» con il compito di valutare le fasce di merito, e quindi indirettamente anche di reddito, degli altri insegnanti. È una prospettiva che piace poco ai docenti. «Se questo è il merito di cui parla la Gelmini preferiamo tenerci la graduatoria nazionale» dicono in assemblea.
Per ottobre si infittisce il calendario delle mobilitazioni a partire dall'8 con la manifestazione degli studenti e il 15 con lo sciopero indetto dai Cobas contro «l'attacco massiccio all'istruzione pubblica». Il 16 uno spezzone del Cps sarà in piazza insieme alla Fiom mentre il 30 è prevista una manifestazione nazionale delle realtà della scuola, docenti, personale Ata e studenti.