CAPITALE & LAVORO

Tirrenia nella pancia della balena. Tra Moby e Mediterranea

PRIVATIZZAZIONI - Il governo convoca il tavolo per il 6 settembre ma i sindacati confermano lo sciopero il 30 e il 31
PACIFICI GIULIA,ROMA

«Convocazione immediata» chiedono i sindacati di Tirrenia e il ministro dei trasporti Altero Matteoli annuncia finalmente la data: il 6 settembre presso il dicastero di Porta Pia. «Voglio arrivare all'incontro con qualcosina in più - aggiunge il ministro all'uscita del meeting di Rimini - qualche prospettiva si è aperta, aspetto che si concretizzi». Ma non precisa quali siano queste prospettive.
I sindacati non si lasciano ammansire dall'apertura governativa al dialogo e non revocano lo sciopero programmato per il 30 e il 31 agosto, in barba alla moratoria che bloccherebbe le proteste fino al 5 settembre. Il battibecco di questi giorni tra il sottosegretario al ministero per Sviluppo economico, Stefano Saglia, e il ministro dei Trasporti ha diffuso l'impressione che le decisioni sul futuro della compagnia siano già state prese senza interpellare i lavoratori. La proposta di Saglia di scorporare la società creando una good company e una bad company ricalca il modello Alitalia, solo che in questo caso la parte improduttiva dell'azienda va a coprire un servizio pubblico essenziale per gli abitanti delle isole. I collegamenti con Eolie, Egadi e Pelagi sono infatti poco redditizi per buona parte dell'anno, ma servono a garantire i servizi per gli abitanti del posto. Matteoli, interrogato sull'opzione «spezzatino» avanzata dal sottosegretario, afferma di non saperne nulla per poi tornare sull'argomento. «Sono sempre stato contrario all'ipotesi dello spezzatino - dichiara - Questa proposta non mi piace». E non piace neanche ai sindacati che, per ora, dicono di non aver ottenuto dal governo risposte soddisfacenti. «Il metodo con cui finora è stata affrontata la vertenza non è condivisibile», polemizza l'Ugl, che si augura che la convocazione di settembre apra «un nuovo percorso di dialogo per individuare una soluzione condivisa a salvaguardia dell'occupazione e per il rilancio della flotta».
Una proposta di rilancio la avanza il presidente della Moby, Vincenzo Onorato, che si dichiara interessato all'acquisto della Tirrenia e annuncia l'apertura di una trattativa nei prossimi giorni. Precisa inoltre il suo punto di vista su «occupazione e retribuzione dei marittimi». A suo avviso «il problema occupazione non esiste, anzi bisognerà probabilmente provvedere a nuove assunzioni. A parità di tonnellaggio - spiega - le navi Moby navigano con 115 persone d'equipaggio mentre quelle Tirrenia con 87 persone». Sulla questione sciopero si mostra critico, lo definisce un «atto irresponsabile» che segnerebbe la morte della compagnia. «Spero che prevalga il buon senso - conclude Onorato - e che lo sciopero venga revocato».
Intanto un altro pretendente rilancia: la Mediterranea Holding convoca un'assemblea il 31 agosto per formulare una nuova offerta per Tirrenia e promette il mantenimento dei livelli occupazionali ed il rispetto rigoroso di tutti i servizi.

Supporta il manifesto e l'informazione indipendente

Il manifesto, nato come rivista nel 1969, è sinonimo di testata libera, indipendente e tagliente.
Logo archivio storico del manifesto
L'archivio storico del manifesto è un progetto del manifesto pubblicato gratis su Internet e aperto a tutti.
Vai al manifesto.it