CULTURA & VISIONI

Trent anni in musica per immaginare le «Memorie future»

FESTIVAL
DIANA GIANLUCA,

Festeggiare il trentennale di un Festival, non è cosa consueta. Già di suo la cifra ha un peso considerevole, ancor più se si parla di una rassegna che fa del jazz la sua matrice stilistica. Tre i decenni raggiunti quindi, ma il «Roccella Jazz Festival-Rumori Mediterranei» (che proseguirà fino al 21 agosto) non sembra invecchiato. Titolo tematico di questa edizione è Memorie Future, frase che riassume in pieno le considerazioni su quanto costruito fino a ora e sulle aspettative di crescita e sviluppo per i prossimi anni. Il programma stilato dalla direzione artistica di Paolo Damiani, vede per questo 2010 una centralizzazione delle iniziative nel comune di Roccella Jonica, unica eccezione la giornata di ieri, in cui la programmazione avveniva in contemporanea con Reggio Calabria. Trenta gli eventi previsti in nove giorni di calendario, divisi come di consueto tra l'Auditorium Comunale, il Teatro al Castello, il Convento dei Minimi e da quest'anno anche presso il Porto delle Grazie.
Già da questo primo fine settimana, diversi elementi di interesse catalizzano l'attenzione. Venerdì sera, nel preludio svoltosi presso l'Auditorium di Roccella, è stato presentato in anteprima nazionale il film Io sono Tony Scott di Franco Maresco. La pellicola verte sulla figura del leggendario jazzista siculo-americano Anthony Joseph Sciacca. Il tutto è stato introdotto dal quartetto «Cinico Jazz», capitanato dal pianista Salvatore Bonafede, accompagnato dalla voce recitante di Franco Scaldati. Ieri, è stata la volta - sempre a Roccella - degli ensemble del trombettista Suppa, del sassofonista Deidda e del combo guidato da Salis e Di Castri, impegnati questi ultimi nel progetto «Il Vino all'Opera». In contemporanea, inoltre, presso l'Arena dello Stretto di Reggio Calabria si sono esibiti il duo Pieranunzi-Baron, nonché il grande Chucho Valdes con i suoi Afro-Cuban Messengers, tra i migliori ambasciatori dell'afrolatin-jazz degli ultimi anni. Oggi, i riflettori sono puntati sulle formazioni del trombettista Tamburini, dei francesi Ozma e sul progetto di spoken-word condiviso dalla pianista Marcotulli e dall'attore-regista Rocco Papaleo. Collaborazione questa, figlia della recente pellicola Basilicata Coast To Coast di cui la jazzista romana ha scritto la colonna sonora. La rassegna proseguirà poi, come di consueto, intervallando gli elementi di ricerca e sperimentazione del pomeriggio - dove si avranno diversi elementi di interesse nella fusione tra jazz, danza, letterature e spoken word - alle esibizioni dei musicisti nella fascia serale. Tra i principali si segnalano il quintetto bop di Roy Hargrove, la voce di Diane Schur, il suono dell'oud di Anouar Brahem, le sonorità di marca AACM dell'Indigo Trio capitanato da Nicole Mitchell, il trio di Steve Kuhn, il combo con Gurtu, Fresu e Sosa, nonché la nuova version di Roccellanea, progetto quest'ultimo che proprio a Roccella prese il via e che si preannuncia come uno dei momenti di maggior spessore emotivo del Festival.

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