POLITICA & SOCIETÀ

Jesolo, ambulanti in rivolta contro i divieti

VENETO
PACIFICI GIULIA,ROMA

Che la paura sia un elemento caratterizzante della vita dei venditori ambulanti lo sanno tutti, la novità è che a volte si arrabbiano e reagiscono. A Jesolo, città della costa veneta, il sindaco leghista Francesco Calzavara ha dichiarato guerra agli stranieri che vendono merce contraffatta. Loro però non sono d'accordo, tanto che hanno iniziato a protestare, esasperati dal clima di repressione.
Domenica scorsa due venditori ambulanti, a cui erano stati sequestrati i borsoni colmi di portafogli e altro materiale, ne hanno preteso la restituzione dagli agenti arrivando a ferirne sei. Un senegalese di 33 anni, Daro Fai, condotto alla caserma dei carabinieri dai vigili, si è rifiutato di scendere dalla macchina tirando calci e pugni ferendo cinque agenti. I vigili sono ricorsi allora allo spray «immobilizzante» e, una volta nell'ufficio lo hanno bloccato con le manette.
Un episodio simile avviene lo stesso giorno: protagonista questa volta un altro ambulante che, di fronte all'ennesimo sequestro, chiede di riavere la sua merce e ferisce una vigilessa. Mentre il primo è stato arrestato con vari capi d'imputazione, quest'ultimo ha una denuncia a piede libero.
Gesti sconsiderati, non scollegati però dal clima da caccia all'uomo instaurato dall'amministrazione leghista. «Gli stranieri sono molto aggressivi nei confronti del personale della polizia municipale», si lamentano in Comune. Evidentemente l'incremento dei controlli, che in pochi mesi hanno portato al sequestro di 17mila oggetti, hanno allarmato la comunità di stranieri che vive della vendita sulle spiagge.
I 15 chilometri di costa del comune di Jesolo sono affollati da forze dell'ordine: sono all'opera 96 vigili coadiuvati da carabinieri, finanza e talvolta polizia provinciale, che pattugliano il litorale con biciclette e acquascooter. Anche agenti in borghese controllano una situazione che la presidente della provincia, Francesca Zaccariotti, definisce di «allarme sociale».
«La maggior parte degli stranieri proviene dal Senegal, alcuni di loro lavorano nelle fabbriche durante la settimana e arrotondano lo stipendio con la vendita abusiva», spiega Calzavara. «Ci sono poi i cinesi che sono specializzati in massaggi e tatuaggi». Un via vai che «disturba» gli ospiti, prosegue il sindaco, ovvero i turisti. Anche loro, però, devono sottostare alle dure regole di Jesolo: chi viene sorpreso a comprare una borsa da un ambulante rischia infatti fino a 1.000 euro di multa.

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