CONTROPIANO

Le ragazze servono messa

FEDELI UNDER 20
PACIFICI GIULIA,ROMA

Chi passeggiava ieri per Roma li ha incontrati un po' dovunque. Portano Tshirt colorate, bandane e cappelli di paglia per ripararsi dal sole, alcuni sventolano bandiere con il nome della loro città: sono i chierichetti, hanno invaso la capitale per il pellegrinaggio internazionale dei ministranti che si svolge ogni quattro anni. Ieri si sono riversati a San Pietro per incontrare Benedetto XVI, 50mila giovani provenienti da tutta Europa. La lingua che più si sente parlare in piazza è il tedesco, la maggior parte di loro, infatti, arriva dalla Germania.
Come Joseph, 16 anni, occhi azzurri e guance rosse per il caldo. E' venuto qui con gli altri ragazzi della sua parrocchia per «sentire lo spirito della comunità, stare insieme e celebrare insieme la messa». Sono arrivati due giorni fa dal Baden Wüttemberg con il pullman e dormono in ostello. E' una cosa che fanno spesso: «Organizziamo dei viaggi insieme, magari andiamo in un'altra città a incontrare i gruppi delle altre parrocchie».
La voglia di stare insieme è ciò che spinge molti di loro a diventare chierichetti, ma anche l'influenza della famiglia è un fattore determinante. «Frequento la chiesa da quando ho 9 anni» racconta Joseph «mio nonno ci teneva molto, tutta la mia famiglia è molto credente». «Ho iniziato a 10 anni, mio fratello maggiore era già chierichetto» gli fa eco Katarina, 15 anni, anche lei del sud della Germania. Ha una maglietta rossa con la scritta Freiburg. I suoi amici si lanciano gavettoni d'acqua. «Volevo incontrare Benedetto, vedere la culla della cristianità e conoscere persone di differenti paesi» dice la sua amica Doriin. Non è necessario seguire tutti i dettami della chiesa, affermano le ragazze, ma alcuni sono fondamentali: «non rubare, non uccidere, essere gentili con il prossimo». Sul sesso però massima libertà, la verginità non sembra essere un valore sbandierato. «La storia che non si possono usare i condom è una cavolata» polemizza Uwe agitando i capelli biondi. La parola fede non viene mai pronunciata, pochi fra loro sono interessati a entrare in seminario e intraprendere la vita ecclesiastica. Formeranno famiglie cattoliche perché «la famiglia è importante». Alto il numero di ragazze, si stima che quasi la metà dei chierichetti italiani sia femmina. La chiesa ha aperto loro le porte subito dopo il Concilio vaticano II, terminato nel 1965. «Le donne hanno gli stessi diritti degli uomini - risponde Doriin a proposito del ruolo femminile nella chiesa - anche se non possono essere sacerdoti e dire messa possono in ogni caso fare del bene».
Gli scandali di pedofilia che hanno turbato il sonno del pontefice non sembrano turbare quello dei chierichetti. La risposta è sostanzialmente sempre la stessa, sono errori che riguardano singole persone e non possono essere associati all'istituzione ecclesiastica. «Non ne so molto» ammette con sguardo serio Nicola, giunto a Roma da Modena con i genitori. «E' una cosa grave contro cui bisognerebbe prendere seri provvedimenti».

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