INTERNAZIONALE

Adesso Sarkozy vuole punire i genitori dei ragazzi che delinquono

FRANCIA
PACIFICI GIULIA,ROMA

Itemi della sicurezza e della criminalità continuano a infiammare la Francia. E questa volta il mirino è puntato sui genitori dei minori che, condannati per un reato, non rispettano la sentenza. A rivelarlo, in un'intervista al Journal du Dimanche, è stato Eric Ciotti, segretario nazionale dell'Ump - il partito del presidente Sarkozy - anticipando una nuova proposta di legge . I genitori di minori incriminati che non faranno rispettare gli obblighi legali previsti dalla condanna ai loro figli - ha detto - saranno punibili con due anni di reclusione. Alla detenzione potrebbe essere associata anche una multa di 30.000 euro. L'obiettivo del disegno di legge, secondo Eric Ciotti, è che «sistematicamente, in caso di condanna di un minore, il magistrato prepari un piano probatorio sotto la responsabilità dei genitori». Il giovane dovrà rispettare dei divieti, come ad esempio il divieto di frequentare alcuni luoghi o persone, e dovrà assolvere a degli obblighi in termini di risultati scolastici. Nel caso questo piano non venisse rispettato allora scatterebbero le pene per i genitori. Per difendere la propria proposta, il segretario dell'Ump fa riferimento ai «successi» ottenuti da altri paesi, «il più noto è il Canada», in cui esiste una normativa simile. Ma altri esempi non sembrano così vincenti. In Inghilterra, tra il 2005 e il 2007, sono stati imprigionati ben 133 genitori a causa dell'assenteismo scolastico dei loro figli. Sempre in Inghilterra, circa 10.000 contravvenzioni l'anno vengono inviate ai genitori colpevoli di non svolgere il loro ruolo. Eppure il tasso di assenteismo dalle aule scolastiche durante lo stesso periodo è aumentato, passando dallo 0,7% all'1%.
Non è la prima volta che Eric Ciotti utilizza la ricetta di punire per educare. Sua infatti era la proposta, presentata in primavera, di sospendere il versamento degli assegni famigliari alle famiglie dei ragazzi che disertano la scuola per più di quattro giorni al mese. Subito si erano levate proteste da parte dell'opposizione, dei sindacati degli insegnanti, e della federazione genitori. Proteste anche nel centrodestra: l'ex-primo ministro Jean-Pierre Raffarin obiettò che «occorre aiutare di più le famiglie piuttosto che punirle». Bisognerà aspettare il 7 settembre per vedere quante delle dichiarazioni scioccanti rilasciate da Sarkozy e dal suo entourage in questi giorni - la revoca della cittadinanza per gli stranieri che commettono reati contro le forze di polizia, lo sgombero di 300 accampamenti rom e l'espulsione degli irregolari - passeranno al Senato. Nel frattempo proprio per il piano anti-rom, annunciato da Sarkozy nei giorni scorsi, arriva la bocciatura dell'Unione europea. «Le espulsioni di massa sono illegali» ha detto Michele Cercone, portavoce della Commissione europea ricordando come una direttiva Ue garantisca la libera circolazione per i cittadini europei. Le espulsioni, ha concluso il portavoce, vanno «valutate caso per caso».

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