STORIE

Demolizioni e riabilitazioni, le arene sono già storia passata

BARCELLONA
SBARIGIA GIULIA,

La prima corrida celebrata in Catalogna di cui si abbia memoria risale al 1387, durante il regno di Juan I. Si mise in scena a Barcellona, secondo quanto riporta l'Archivio storico della Corona d'Aragona custodito nel cuore del Barrio gotico. Ma fu all'inizio del XIX secolo che lo spettacolo della tauromachia divenne la Fiesta e le arene cominciarono a proliferare nella regione autonoma. La prima «plaza de toros» importante di Barcellona fu inaugurata nel quartiere dei pescatori (Barceloneta) nel 1834, si chiamava El Torín. La seconda fu la celebre Las Arenas, aprì i cancelli nel giugno del 1900. Quattordici anni dopo nacque Los Sports che di lì a poco, con i lavori di ampliamento in stile neo-mudejar, fu ribattezzata Monumetal, ed è l'unica ancora attiva. Fino al 1923, dunque, quando fu distrutta El Torín, Barcellona era l'unica città al mondo a contare tre arene. Negli anni Quaranta e fino ai Sessanta con l'ascesa di Pedro Balañá Espinoso, impresario tanto rispettato quanto temuto, la tauromachia catalana conobbe una stagione vertiginosa. Prendendo in mano la gestione de Las Arenas e della Monumental, Don Pedro dominò il circuito per tutto il periodo post-guerra. Ancora nei Sessanta le dieci arene sparse sul territorio catalano videro un dinamismo frenetico, addirittura nacquero due nuovi impianti a Sant Feliú de Guixols (nel 1952) e a Lloret de Mar (la più moderna costruita nel 1965). Quell'effervescenza taurina si è però via via spenta con il calo degli spettatori e l'aumento degli animalisti, per le pressioni dei nazionalisti e le nuove leggi, prima fra tutte la «Ley de Protección de los Animales» promulgata dal Parlamento nel 1988. Ora, tra demolizioni e riabilitazioni, solo due di quelle dieci arene sono ancora e sporadicamente teatro di corrida.
Las Arenas, rimasta in funzione fino al 1977, è adesso un gigantesco cantiere, con l'idea, partorita nel 2000, periodo della sbornia edilizia di Barcellona, di farne un centro commerciale. La sbornia è andata in crisi e il prestigioso progetto dell'architetto Richard Rogers è sospeso tra gru e trabattelli. La Monumental, attrazione turistica e palco per i grandi concerti, è ancora attiva, registra appena 400 abbonati e nel 2009 ha messo in scena solo 19 celebrazioni, il 1 gennaio del 2012, con l'entrata in vigore della nuova legge, dirà definitivamente addio ai matador. La «plaza de toros» di Olot, oggi la più antica della regione (eretta nel 1859) apre una volta all'anno per la festa del Tura, poi più niente. Peggior sorte hanno avuto le altre arene di Girona e provincia: Sant Feliu de Guíxols fu demolita nel 1998, al suo posto dal 2005 c'è un deposito di autobus; l'arena di Girona è stata tirata giù, sulle sue macerie sorgeranno la sede del municipio, palazzi e un parcheggio. Lloret de Mar, che ha smesso gli spettacoli nel 2004, è stata abbattuta di recente per fare posto a un centro commerciale. A Figueres si prevede invece un impinato sportivo, ma si è deciso almeno di conservare le vecchia mura perimetrali in ricordo degli antichi fasti. Resta in piedi la «Plaza de toro de Tarragona», costruita nel 1883 oggi non si chiama più così. Ribattezzata Tarraco Enarena ora ospita concerti. Almeno ci ha suonato il figlio d'arte Miguel Bosé.

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