Mondo verde a raccolta contro i tagli ai parchi nazionali che riducono del 50% i fondi destinati alle aree protette. Davanti al ministero dell'Ambiente ieri si sono radunati i lavoratori del settore insieme alle associazioni ambientaliste, li chiamano già il «popolo dei parchi». Uno scrigno con dentro 25 gemme è il provocatorio dono portato da una delegazione al ministro Prestigiacomo, assente perché a Washington, a simboleggiare come i 24 parchi italiani costituiscano un tesoro che insieme garantisce la biodiversità. In cambio i delegati hanno ricevuto la promessa dell'imminente apertura di un tavolo tecnico. «Il ministro ha una grave responsabilità perché da tempo manca al ministero un direttore delle aree naturali protette. Nessuno quindi nel dibattito sulla finanziaria è intervenuto in difesa delle aree naturali. Faremo ricorso all'Unione Europea» afferma il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli anche lui presente al sit-in. Solidale il Pd: «Per tagliare 25 milioni di euro - commenta Stella Bianchi, responsabile per l'ambiente - si perderanno 300 milioni di entrate per l'erario. I parchi italiani occupano 80mila persone e contano circa 34 milioni di visitatori l'anno, con nove miliardi di euro di giro d'affari per il turismo naturale».
Una morte annunciata per un sistema che tutela circa un milione e mezzo di ettari, il 5% di tutto il territorio nazionale.