CONTROPIANO

Insieme a noi per rifare il mondo

CASTELLINA LUCIANA,

Cara Rina, ancora una volta una/o di voi giovani che scompare.Una nostra compagna cui non doveva, non è giusto né accettabile che sia toccato , perché la morte dovrebbe esser riservata solo a noi che «siamo di leva». Per noi è razionale andarsene, pensa che guaio sarebbe se tutti quelli nati nel corso della storia fossero sopravvissuti! Già così è difficile mettersi d'accordo, ma se ci fossero ancora Spartaco, S.Francesco, Rosa e Marx, insomma tutti quanti, mettere in piedi Sinistra Ecologia Libertà sarebbe ancora più difficile. Anche solo fare un numero de il manifesto.(Senza pensare che se fossero ancora vivi i grandi sarebbero ancora vivi i cretini di tutte le epoche storiche). Insomma, tutto questo per dire che è giusto convivere con l'idea che si deve morire, ma è difficile, anzi impossibile accettarla quando a scomparire improvvisamente è Rina Gagliardi, che aveva vent'anni meno di noi del gruppo dei «vecchi» e per di più è restata, nel nostro immaginario, un'eterna ragazza. La ragazza della Normale di Pisa, che aveva avuto il coraggio di lasciare le Accademie e raggiungerci a via Tomacelli per impegnarsi nella grande avventura di rifare il mondo.
In questi ultimi anni ho frequentato molto Pisa perché , tardivamente, sono finita anche io in quell'Università. E non puoi sapere quante volte, a sedere nei bar di piazza Dante, con i tantissimi «manifestini» dei tempi più felici che abbiamo vissuto, abbiamo ricordato la «ragazza della Normale», poi diventata giornalista illustre e attraverso tanti travagli persino senatrice, un titolo che ti si confaceva così poco, perché tu sei sempre stata ironica e allegra e il Senato è luogo così austero.
Ma austera all'inizio lo eri anche tu, eccome! Voglio raccontare ai più giovani di quando - era il 1970 - mandasti da Pisa e a nome di tutto il collettivo una furibonda e perentoria richiesta agli organismi centrali di convocare un tribunale del popolo per giudicare dell'inammissibile comportamento di Luciana Castellina che violando l'etica rivoluzionaria aveva partecipato a una gara di sci di giornalisti! Negli anni successivi abbiamo riso molto insieme su quella tua reprimenda, ma faceva parte del nostro modo di essere di quei tempi in cui abbiamo praticato un impegno totale. È la prima cosa da salvaguardare nel futuro, magari con una impostazione un po' più gioiosa e libertaria della vita, tanto da poter includere, eventualmente, una gara di sci.Tu sei riuscita ad essere impegnata e allegra, a tirar fuori dalla vita le cose belle che può dare.Questo, Rina, in un momento pur così doloroso, ci consola: hai vissuto troppi pochi anni ma li hai vissuti bene. Ciao Rina, non posso essere lì a salutarti con tutti gli altri compagni perché, come capita ai vecchi, mi sono tutta rotta. (Non potrò più fare gare di sci!). Mi dispiace, perché sono certa che attorno a te avrei reincontrato tutta la nostra grande tribù manifestina e affiliati.

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