MEDIA&SPORT

Scimmie e lanterne

DERBY
MASTROLONARDO RAFFAELE, PIERANNI SIMONE,

C'è chi discute di calcio davanti a una toma piemontese e a una bottiglia di barolo. E chi davanti a un freddo Pc, sull'asse telematica Genova-Pechino. Il risultato è un derby dialettico tra due genovesi separati da qualche migliaio di chilometri, divisi dalla fede calcistica ma accomunati dal manifesto. Poco food e una partita per niente slow, giocata via chat, a colpi di tastiera, ricordi e link cercando di scartare la censura cinese. Sullo sfondo Sampdoria-Genoa di stasera, ore 20.45, edizione 102 del derby della Lanterna.
Raffaele. Niente vino per noi. Quello, per rispetto, lo lasciamo a Irving e Ruffa, gli inventori della formula. Per me, al massimo, una birra.
Simone. Io mi scaldo a Baijou, liquore di sorgo, ben più forte del barolo, viste le probabili assenze di Amelia e Rossi...
R. Lo sapevo che andavi subito a cascare lì. Forse non lo sai perché sei in Cina, ma i giornali qui in città non parlano d'altro: Genoa a pezzi, infortuni in serie, giovani Primavera per rimpinguare la panchina. Samp, invece, al completo e pure in lotta per un posto Champions.
S. Non è così?
R. Sì, ma non mi piace per niente. E' una questione di contesto: tutto perfetto per preparare un'impresa eroica, da Genoa. 11 grifoni contati che buttano cuore e stampelle oltre l'ostacolo, eccetera eccetera. Come direbbe il linguista George Lakoff, è una cornice di discorso adatta a voi. Per questo, gioco in difesa: come si dice «torta» in cinese?
S. Si può dire pai, bing e anche gao, preferisco pai , se ci aggiungi una «r» diventa «pari». Un classico nei derby di ritorno dalle nostri parti.
R. Ho controllato: 29 pareggi totali in derby di campionato, ben 18 nel girone di ritorno. In questo clima da impresa storica che state costruendo, mi aggrappo alla torta, allora.
S. Come nel 90/91, stagione magica, vostro scudetto e nostro quarto posto: uno 0-0 e ognuno verso i propri obiettivi. Non ricordo un tiro in porta. Un pa(r)i coi fiocchi.
R. Incrocio le dita, ci spero ma continuo a non fidarmi. Più il Genoa è incerottato, più mi fa paura. Vedo già uno sconosciuto ragazzino, un attempato esordiente, un Carneade di un altro continente che azzecca la partita della vita e finisce negli annali come quello che ha infranto il sogno della Samp. E poi sparisce.
S. Come Maurinho Di Pietro?
R. Chi?
S. Un brasiliano che nel 1955 giocò in Italia solo otto partite, segnando due gol, di cui uno di tacco. Una doppietta in un unico match, indovina un po' quale?
R. Lo immagino. Deve essere stata la prima meteora straniera ricordata solo per avere segnato alla Samp in un derby. Il problema è che non fu l'ultima.
S. Kazuyoshi Miura, anno 1994.
R. Esatto. Fece un gran bel pallonetto fra l'altro (http://bit.ly/miura_gol). Anche se poi la partita la vincemmo noi: 3-2.
S. Sì però avete preso gol da un giapponese il cui sponsor pagò il presidente Spinelli per venire a giocare nel Genoa!
R. Se è per questo l'anno dopo mi toccò osservare tale Marciano Vink, sconosciuto olandese, fare il Maradona.
S. Prese palla sulla nostra tre quarti, scartò 3 doriani e infilò Pagliuca, poi corse verso la Nord. Da quel momento ha finito la benzina. Per sempre, intendo.
R. I doriani scartati erano 4 e uno, il primo, due volte. Guarda qui: http://bit.ly/mara_vink
S. Ti sei dimenticato che in Cina YouTube è bloccato?
R. Giusto, scusa. Comunque, Vink, mai più sentito. E Rutzittu, che segnò un gol nel 1996, non ha nemmeno una pagina dedicata su Wikipedia. Miura, almeno, gioca ancora, a 43 anni, in seconda divisione giapponese.
S. Sì, vuole battere ogni record. Ho provato a contattarlo tempo fa per un'intervista, ma non ha risposto. Nel suo sito dice di essere appassionato de Il Padrino. Alviero Chiorri, che vive a Cuba e tifa ancora Samp, invece l'ho intervistato. Giusto per farti capire che noi genoani non siamo fondamentalisti.
R. Che fair play! La verità è che Chiorri è uno di quei giocatori-tifosi che vi sarebbe sempre piaciuto avere in squadra, come Mancini. Solo che ne avete sempre avuti pochi e quei pochi, dopo un paio di anni, ve li vendevano. Però, capisci l'ingiustizia? Miura ha segnato in un derby e Chiorri mai. Anche perché passava la partita a darsele con Gorin...
S. Mi raccontò di come dopo gli incontri lui e Gorin andassero ad ascoltare i New Trolls insieme. Altri tempi.
R. Già, altri tempi, quando in campo potevano entrare pure le scimmie.
S. Scimmie?
R. Derby del 6 novembre 1983. I tifosi della Samp recuperano una scimmia dal circo che in quel momento era in città, la fanno entrare allo stadio e poi scendono sul terreno di gioco prima della partita (se i cinesi te la fanno vedere, la foto è qui: http://bit.ly/scimmiaincampo). Ovviamente lo scimpanzé indossava la maglia rossoblu e aveva il numero 10.
S. Eloi?
R. Bravo, Francisco Chagas Eloia, brasiliano. Almeno lui, nel derby, un gol non l'ha mai fatto. E la cosa quasi mi stupisce.
S. Sbagliò un rigore alla prima ufficiale a Marassi e finì per diventare lo zimbello di un'epoca.
R. Però forse non sai che tre anni dopo segnò un gol per il Porto in un turno preliminare di Coppa campioni. E quel Porto (di Madjer e Futre) vinse la coppa. Negli annali, dunque, c'è anche lui.
S. Tornando al derby, con spirito ecumenico, ti dirò che quello che ci accomuna è raccontare l'atmosfera, un odio ironico, con striscioni personali da una parte e dall'altra, ma poi quando ci si ritrova in mezzo ad altri tifosi, soprattutto qui all'estero, tutti a esaltare il derby genovese come il migliore (insieme al centro storico di Genova).
R. Ci avevo pure scritto un pezzo per il manifesto su un sito, footballderbies.com, dove il derby di Genova era considerato il più appassionante d'Italia. Poi i romani se ne sono accorti e sono corsi in massa a votare: le due stracittadine ora sono pari. E comunque il centro storico di Genova non è il più grande d'Europa.
S. Leggenda per leggenda: pare che in una guida inglese, si consiglia, se si capita a Genova alla domenica, di andare a vedere il Genoa che gioca in casa.
R. L'avrà scritta il mio amico Aldo Padovano, storico della città, ghost-writer seriale e genoanissimo. Nel 1992 ha pubblicato Il grande libro dei derby genovesi, una bibbia. C'è anche il derby più emozionante della mia vita, tutto seguito alla radio: 3-2, con due rimonte della Samp e punizione finale di «nano» Roselli. Su YouTube c'è pure un video in cui Paolo Mantovani, diventato presidente quell'anno, vive il gol in diretta: http://bit.ly/nanoroselli. Peccato tu non possa vederlo.
S. Io ricordo un derby nel 1984, con la Nord senza striscioni per la contestazione contro l'allora presidente.
R. Fossati, Spinelli, Dalla Costa c'è un presidente che non avete contestato?
S. Basta polemiche, lo spazio sta per scadere. Io dico Palacio, anche se mi piacerebbe l'impresa firmata da Aleksic.
R. Al sentir nominare Aleksic, tocco ferro e mi do al catenaccio: 0-0 senza sussulti e, alla fine, noi in Europa.

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