POLITICA & SOCIETÀ

Una radio senza fondi al Paladozza

ONDE LUNGHE
SOGLIA PAOLO,

Stasera andrà in scena al PalaDozza di Bologna la manifestazione/evento organizzata da Michele Santoro e Fnsi per protestare contro l'oscuramento dei programmi d'informazione e più in generale per la libertà d'espressione in questo paese.
Radio Città del Capo, assieme a tutta Popolare Network, ci sarà, con la diretta radiofonica e con la ripresa in onda dell'evento in webtv sul nostro quotidiano on line rcdc.it.
Deve far riflettere che ancora una volta, nel nostro paese, a tenere alta la guardia quando la censura diventa soffocante sia le rete delle radio e dei siti indipendenti d'informazione.
Deve far riflettere il fatto che a destra, ma anche a sinistra, queste reti siano sempre sostanzialmente ignorate quando non addirittura osteggiate. C'è chi fa la radio da trent'anni, chi da venti, chi da una radio tradizionale si trasforma anche in qualcos'altro, giornale on line, webtv, ma il lavoro è sempre quello: dare un'informazione indipendente e non omologata. A volte ci si riesce a volte meno. L'indipendenza non è sempre sinonimo di qualità, tante volte però si riesce a fare tutte queste cose insieme: è stato così in mille occasioni, nei momenti più intensi della storia di questo paese noi c'eravamo. Nei mille cortei e scioperi per dare a quest'Italia una pennellata di decenza, di diritti civili, di laicità. C'eravamo nelle strade di Genova e nella notte della Diaz. C'eravamo a Bologna alle commemorazioni delle stragi, con i fischi ai ministri, e quando assassinarono Biagi. C'eravamo quando il comune "più rosso d'Italia" passò al centrodestra, e quando (è storia recente) proprio dai nostri studi andarono in onda le accuse sul caso "Cinzia Cracchi" al candidato Delbono, che pochi mesi dopo lo porteranno a dover dare le dimissioni da sindaco e a commissariare la città.
Un'informazione di alto livello, realizzata in condizioni economiche sempre (a dir poco) precarie. Tutt'intorno gli sprechi, gli abusi di regime sulle risorse dell'etere con l'occupazione delle frequenze e sui contributi editoria.
Le varie "mangiatoie" politiche hanno fatto proliferare fin troppe clientele: finti giornali di finte cooperative, e soprattutto finte tv e radio di partito (quasi tutte orientate a sinistra...) che ricevono milioni e milioni di euro.
Con l'ultimo provvedimento milleproroghe si è creato poi un sistema totalmente aberrante, in cui lo Stato toglie le poche risorse disponibili alle radio vere mentre continua a destinare milioni ai furbetti che sfruttano la legge dell'editoria solo per drenare risorse.
Stasera noi ci saremo per dare un servizio ai nostri ascoltatori e per manifestare attraverso le nostre frequenze che l'informazione è un diritto e non una concessione. Ma ci saremo anche domani, e dopodomani e dopo ancora. Forse.
* Direttore di Città del Capo radio metropolitana

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