STORIE

Oggi a Milano perché Cosa nostra non ha confini

MEMORIA
CIOTTI LUIGI,

Saremo in tanti oggi a Milano a camminare insieme ai numerosi familiari italiani e stranieri di vittime di mafie. Non sarà un corteo, un evento ma un grande abbraccio, vero e sincero, a quelle centinaia di familiari delle vittime che sfileranno per le vie della città, insieme ai giovani provenienti da 30 paesi europei e anche da 5 dell'America Latina. Per ricordarci che il problema delle mafie è trasversale, non ha confini. Per la XV giornata della memoria e dell'impegno abbiamo scelto Milano. La Milano cuore economico del Paese, crocevia di interessi, appalti e investimenti enormi e che affronta in tal senso sfide cruciali.
Con la nostra presenza vogliamo sostenere la Milano non indifferente, la Milano che reagisce, resiste, tutela la democrazia e il bene comune. Una Milano, una Lombardia che non abbassa la guardia fatta di tanti bravi ed onesti amministratori, del mondo del volontariato, del sindacato e delle associazioni. Di una Chiesa attenta alla storia delle persone e pronta, per voce del suo vescovo, a denunciare la deriva dal sociale al «penale», richiamare una sicurezza che sappia coniugare regole e accoglienza. E dal palco ascolteremo in silenzio la lettura degli oltre 900 nomi di vittime innocenti della criminalità organizzata. Un nome, un volto, una storia. Memoria che si è trasformata in impegno. Ed in nome di questo impegno tanti familiari vanno durante l'anno nelle carceri minorili per stimolare i giovani a una presa di coscienza, far crescere in loro la voglia di cambiamento e di riscatto. Un impegno che dura 365 giorni, quotidiano, costante.
Ricordare i nomi, i volti, le storie di chi è morto per la giustizia non significa limitarsi a celebrare quelle persone, appiccicare loro una patente di eroismo che sarebbero state le prime a rifiutare. Non è questo che ci chiedono le tante vittime innocenti delle mafie, ma di prendere su di noi il peso di quella responsabilità che loro hanno vissuto fino in fondo.
A chi sarà a Milano chiedo di guardare i loro occhi e di osservare i loro volti. Tutti noi abbiamo una grande responsabilità e il primo codice da seguire è quello della nostra coscienza. Oggi a Milano ma domani 21 marzo, primo giorno di primavera, che da quindici anni celebra la giornata della memoria, in tante parti d'Italia, in tante piazze, dal nord al sud, si leggeranno i nomi delle vittime. E ricordare che il 21 marzo, giornata della memoria e dell'impegno è un patrimonio delle tante associazioni piccole e grandi che cammino insieme, delle migliaia di scuole che hanno adottato una vittima di mafia, delle tante università che hanno avviato percorsi di educazione alla responsabilità. Ma soprattutto è patrimonio dei familiari che da 15 anni, giorno dopo giorno vivono e testimoniano la legalità. In una primavera di impegno e di corresponsabilità.

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