Agile-Eutelia è sequestrata. Ha preso questa decisione il giudice della sezione del tribunale civile di Roma che, ieri mattina, si è espresso sull'istanza di insolvenza della società presentata dai sindacati. In altre parole, i lavoratori, senza stipendio da giugno (la mensilità di luglio l'hanno avuta a ottobre), chiedevano il commissariamento di Agile-Eutelia perché insolvente. Il giudice ha deciso di togliere l'azienda dalle mani della proprietà (Omega) e di affidarla a tre custodi, che dovranno gestirla e farla ripartire.
Ieri mattina, i legali dell'azienda si sono presentati in tribunale con due assegni circolari da 250 mila euro ciascuno, «per dimostrare che Agile ha liquidità in cassa», ha detto Alessandra Carnicella, Rsu di Agile-Eutelia. Inoltre, «l'azienda si è costituita parte civile e ha presentato dei documenti che dicevano che l'azienda non è insolvente».
Il giudice ha prima ascoltato i lavoratori. Poi, come ha raccontato Carnicella, «ha sequestrato gli assegni presentati dai legali dell'azienda e ha chiesto di far partire un'istruttoria sull'insolvenza di Agile-Eutelia che avrà dei tempi un po' lunghi».
Intanto, però, il sequestro cautelativo degli stabilimenti della società «estromette da subito l'attuale proprietà dalla gestione dell'azienda», ha detto Roberta Fantozzi, responsabile Lavoro e Welfare del Prc. Si impedisce, cioè, alla proprietà di speculare ancora sulla pelle dei lavoratori. «Ora possiamo mantenere le commesse, tornare dai clienti e incassare i crediti», ha detto Carnicella, che spiega anche come in questi mesi l'azienda abbia preso soldi «senza girarli ai lavoratori o ai fornitori».
I dipendenti di Agile-Eutelia aspettavano la giornata di ieri da diversi mesi. Ecco perché hanno proclamato 8 ore di sciopero e sono arrivati a Roma da tutti gli stabilimenti italiani: Milano, Bari, Padova, Firenze, Bologna, Napoli e persino la delegazione di Torino, che trovando troppa neve è dovuta tornare indietro. I lavoratori c'erano. Hanno aspettato in piazza Santi Apostoli la decisione del giudice.
Secondo il sindacato, se non ci sarà un piano di rilancio dell'azienda, rischiano di perdere il posto 1.192 persone. «Negli ultimi tempi abbiamo perso dei clienti anche perché i proprietari hanno pendenze penali», ha sottolineato Carnicella. Si tratta di Claudio Marcello Massa e Sebastiano Liori. Entrambi si erano dimessi, ha spiegato Carnicella, ma ieri sono ricomparsi. «Il 9 dicembre Gianni Letta ci lesse la lettera con cui Massa gli comunicava le dimissioni. Liori aveva invece mandato una lettera a Berlusconi. Stamattina però (ieri mattina, ndr) nei documenti presentati dai legali dell'azienda figuravano ancora come proprietari».
All'udienza erano presenti anche i legali dei 6000 lavoratori del call center Phonemedia. Pagati a singhiozzo dal novembre 2008, da ottobre, quando sono stati comprati da Omega, non hanno proprio lo stipendio. Il copione sembra quindi riproporsi. Ecco perché i sindacati e i legali dei telefonici stanno raccogliendo le firme per preparare la richiesta di insolvenza dell'azienda, così come è stato qualche mese fa per Eutelia.
E mentre Cgil e Prc sottolineano che «la lotta paga e ora il governo deve garantire il pagamento degli stipendi ai lavoratori e il mantenimento delle commesse di Agile con il Parlamento, le Poste e la Rai», il segretario del Pd Bersani dice che «per coprire il buco normativo e per dare risposta a un gravissimo problema sociale siamo pronti a presentare un emendamento al decreto milleproroghe per istituire un fondo di garanzia che anticipi i crediti di lavoro accumulati dai dipendenti». Per pagare, ad esempio, gli stipendi arretrati che Omega non dà da 6 mesi.