CULTURA & VISIONI

Incontro con Jörg Buttgereit. Il borgomastro dell'horror ora cambia genere

ROMA Il cineclub Detour ripresenta un vecchio classico tedesco, «Nekromantik 2», uno dei film più perseguitati della storia
DE SIMONE VALERIO,ROMA

«Ero stanco dei film dell'orrore di Hollywood, nei quali le donne non avevano un ruolo attivo, ma subivano violenza o venivano uccise». È nato così Nekromantik 2 girato nel 1991 dal regista tedesco Jörg Buttgereit, classe 1963, autore cult dell'horror, dello splatter e del gore, riproposto qualche giorno fa al Cineclub Detour di Roma. Nekromantik, ovvero necrofilia e romanticismo, come a dire un amore, sentimentale e fisico, che supera la morte, in senso del tutto grottesco-trascendentale. Al centro della pellicola la giovane giornalista Monika divisa tra l'amore per il fidanzato Mark, doppiatore di film porno, e quello con la salma, ormai in decomposizione, di Robert, sventurato protagonista del primo Nekromantik (Germania 1987). Alla fine la ragazza preferirà il primo, ma a questa scelta seguiranno una serie di bizzarri imprevisti. Il film - afferma Buttgereit - è strutturato su una serie di grandi attese per creare una suspense che poi finisce nel nulla. Non è un film horror, perchè se si tolgono le scene violente, quello che rimane è una sorta di Love story 2».
Per il pubblico di soli fan del Detour, il regista ha rievocato le vicende giudiziarie legate all'uscita del film (su Nekromantik 2, infatti, la censura tedesca si è abbattutta con maggior durezza rispetto al suo precedente film), sfatando però le voci secondo le quali era stato perfino arrestato. «Il primo Nekromantik - ha ricordato il regista - era passato più inosservato, mentre il secondo ha fatto molto più clamore», tanto che nel 1991 la polizia della cattolicissima Monaco confiscò il film. Solo nel 1993 Jörg Buttgereit riuscì a vincere le varie cause, che lo accusavano, tra l'altro, di incitamento alla violenza, e ha ottenuto che la pellicola venisse riconosciuta come opera d'arte. Ciò nonostante il regista ha più volte affermato che molti grandi videostore sono ancora terrorizzati all'idea di vendere le sue opere. Quanto all'incontro con Monika K., protagonista del film, e ancora con Buttgereit nel successivo Schramm (Germania 1993), il cineasta ha ricordato che, insieme a degli amici, era andato in un cinema nel quale si proiettava un film di Lucio Fulci. La sua attenzione cadde su una ragazza che era sola nella sala: «andai a chiederle se conosceva i miei lavori, e le proposi di partecipare al mio nuovo film». Oggi però Buttgereit ha abbandonato l'horror, «perché è diventato mainstream; Hollywood, avendo più mezzi, può realizzare film più ricchi di effetti speciali». Proprio con Nekromantik 2 e Schramm infatti Buttgereit ha chiuso con il genere, e dopo un lungo periodo di assenza è passato alla regia di alcuni episodi di serie televisive (è del 1999 l'episodio 791 della serie Sci-Fi Lexx).
Lo scorso febbraio però il regista è ritornato al cinema con Captain Berlin vs Hitler, un titolo che agli amanti di Buttgereit riporterà alla mente uno dei suoi primi cortometraggi, Captain Berlin (1982) nel quale l'eroe del titolo era interpretato dallo stesso regista. La nuova opera, si discosta dai lavori precedenti e racconta i folli piani della dottoressa nazista Ilse von Blitzen, che nel tentativo di conquistare il mondo e di resuscitare Hitler, assumerà come alleato Dracula in persona. L'unico che potrà fermarli sarà Captain Berlin (che questa volta non è interpretato da Buttegereit). Il film è basato su un'opera teatrale che il cineasta ha scritto e diretto e che il suo amico Thilo Gosejohann ha girato.

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