Da quasi mezzo secolo la cittadina toscana sceglie la fine di agosto per allestire una delle più raffinate - e la più antica - mostre d'antiquariato in Italia. L'effetto collaterale più dirompente di questa edizione di Cortonantiquaria, ospitata da quasi mezzo secolo nel settecentesco Palazzo Vagnotti, è la mostra Libri Proibiti , titolo che è un invito alla lettura per l'esposizione di 40 volumi censurati in Italia e all'estero tra il 1500 e il 1900. A radunare l'illustre e non banale scala quaranta di esponenti del ricco mondo dei testi oggetto di censura, sono - per la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli - la direttrice Chiara Danieli e - per la storica libreria antiquaria Quaritch - di Londra Barbara Scalvini. Alle due curatrici il merito di aver composto una selezione inedita e molto istruttiva di opere che sintetizza in modo fulminante non solo la storia dello scibile librario censurabile ma anche quella del consorzio umano dello scorso millennio, così inquietantemente simile all'attuale. Lesi nel diritto di stampa e di parola, i 40, impegnativi, ospiti, di Cortona alloggiano nelle ultime stanze del terzo piano del Palazzo dell'esposizione d'antiquariato La formazione dei censurati incute timore reverenziale e solidarietà: ci sono anche Locke, Hume, Hobbes, Machiavelli, Verri, Voltaire, Marx ed Engels, Camus, Malaparte e gli studenti di Piazza Tiananmen con il ciclostilato originale del giugno 1989 recante il manifesto per la petizione dello sciopero della fame. Le motivazioni della censura e le osservazioni degli autori lasciano agghiacciato il visitatore del 2009. Sfogliando a caso tra le rarissime prime edizioni presenti in mostra, salta all'occhio la solita Chiesa avversa a ricerca scientifica,laicità dello Stato, confessioni acattoliche: è esposta a Cortona anche la prima traduzione inglese del Corano, condotta nel 1649 sulla versione francese di Sieur du Ryer per la soddisfazione di coloro che desiderano osservare le vanità turchesche. Un terribile imbarazzo retroattivo si prova leggendo il commento che Dumas padre (dei tre moschettieri) e insospettabile amico di Garibaldi, fa del nostro paese. Interdetto d da Gregorio XVI e Pio IX, l'autore del phamplet contro il potere temporale della Chiesa, questo pensa dell'Italia guardandola dal... traghetto fermo in porto a Civitavecchia: «Per fortuna dai tempi del mio viaggio in Sicilia e dalla pubblicazione del mio Le Pape devant les Evangiles mi è proibito toccare terra....prigionieri in catene, preti che leggono il breviario, soldati che pescano, una sentinella che cammina avanti e indietro di guardia alla prigione: questa è la vista che si gode qui». Tra i non profeti in patria spiccano Ignazio Silone presente in mostra con le primissime edizioni di Fontamara e Pane e Vino (pubblicati in versione tedesca in Svizzera) e Boris Pasternak di cui Cortona espone Dottor Zivago edito da Giangiacomo Feltrinelli nel 1957, la copertina toccante disegnata da Albe Steiner, scoop editoriale, approdo e inizio di una storia politica, umana avvincente come un romanzo russo. Divide la stanza con un manoscritto alchemico del 1697, trattato sull'Albero della vita o quintessenza che inizia con le parole «a nessuno è permesso leggere questo libro ed aprirne i sigilli», la rarissima prima edizione della più antica storia del Brasile, Cronica de Companhia de Jesu , capolavoro di tipografia, e una raccolta di versi del vandalo ma sempre stiloso Lord Byron da lui stessa censurata per certi imbrogli dell'editore. Tra gli eretici non mancano gli erotici, D.H. Lawrence e Amante di Lady Chatterey in testa, ma anche Voltaire con un ritratto licenzioso della povera Giovanna D'Arco. La testimonianza di questi Libri Proibiti insegna come l'espediente più diffuso per aggirare i lacci della censura fosse la dichiarazione di falso luogo di stampa e che ogni libro faticosamente venuto alla luce ha una genesi interessante almeno quanto la sua trama principale. La mostra è visitabile a Cortona ancora oggi e domani.