Le nuvole nere si stanno allontanando da Chrysler. Il presidente americano Barack Obama è convinto che la vendita degli asset buoni dell'azienda a una società controllata per il 20% da Fiat garantisca «l'uscita della Chrysler dalla bancarotta come una società nuova, più forte e competitiva».
La vendita degli asset e la fusione con Fiat sono state approvate da Arthur Gonzalez, giudice del tribunale per la bancarotta di New York. Dopo avere ascoltato oltre 30 ore di testimonianze, vagliato 3 mila documenti e più di 350 obiezioni, Gonzalez ha dato il via libera all'operazione dicendo che «l'unica alternativa era l'immediata liquidazione della compagnia».
Il presidente di Chrysler LLC, che presenterà le dimissioni quando nascerà la nuova casa, ha confermato che l'azienda «inizierà presto le sue attività con significativi vantaggi strategici: una struttura salariale per dipendenti e pensionati competitiva rispetto ai costruttori esteri operanti in America, una riduzione del debito e dei relativi interessi, la disponibilità di asset inattivi, una rete di concessionari razionalizzata e solidi accordi con i fornitori». Una cooperazione tecnologica che produca vetture di qualità, ecocompatibili ed efficienti nei consumi. Questo è il fine, fa capire la Chrysler.
Contro la decisione del giudice si erano schierati alcuni gestori di fondi pensione dello stato dell'Indiana che hanno presentato un appello contro la vendita degli asset di Chrysler. Il giudice ha però rigettato le loro obiezioni: avevano chiesto più soldi rispetto a quelli che il governo aveva offerto ai possessori dei 6,9 miliardi di dollari di titoli di debito garantiti della Chrysler. Altri creditori della Chrysler, però, potrebbero protestare e passare per le vie giudiziarie visto che la legge americana garantisce ai bondholder (i titolari di fondi) 10 giorni di tempo per ricorrere in appello. Altrettanto potrebbero fare gli 800 concessionari della Chrysler ai quali, la settimana scorsa, è stato revocato il contratto con la casa d'auto.
Obama sottolinea che «solo un mese fa il futuro di questa società era in bilico: ora, grazie al sostanziale impegno del governo, e ai duri sacrifici di tutti gli attori coinvolti, Chrysler può avere una nuova vita. Decine di migliaia di posti di lavoro saranno salvati grazie a questi sforzi». Il suo governo ha inoltre promesso 6 milioni di dollari al nuovo gruppo Chrysler che produrrà auto e camion desinati al mercato internazionale.
Dati positivi sono arrivati da Piazza Affari: dopo la decisione di Gonzalez, il titolo Fiat ha guadagnato il 3,37%.