Liberalizzazioni? Ci pensa il governo ad azzerarle. Questo è il rischio secondo Aldo Soldi, presidente di Ancc-Coop (Associazione nazionale cooperative di consumatori-Coop), che definisce i 4 disegni di legge all'esame della Commissione Salute del Senato «caratterizzati da un unico obiettivo: ridimensionare fino ad azzerare le liberalizzazioni Bersani varate nel 2006».
A distanza di un anno dal primo farmaco a marchio Coop, il prossimo 15 giugno arriverà sugli scaffali di iper e super mercati del gruppo il secondo medicinale: il «Paracetamolo Coop», il principio attivo della tachipirina. Si tratta di confezioni da 20 compresse ciascuna a un prezzo di 1,50 euro, mentre in farmacia costa in media 4 euro.
Un anno fa la Coop mise il suo marchio al principio attivo dell'aspirina, l'acido acetilsalicilico, che viene venduto a 2 euro la scatola, circa il 69% in meno rispetto al prezzo medio delle farmacie.
«Ciò è possibile grazie alle liberalizzazioni di Bersani che riprendono una nostra iniziativa di legge popolare del 2005», spiega Soldi. «Le liberalizzazioni - continua - intendevano aprire il mercato, aumentare il servizio per i clienti e abbassare i prezzi. Gli obiettivi positivi si sono raggiunti. Perché, allora, c'è un impegno legislativo del governo per ridimensionare le liberalizzazioni?».
Con il provvedimento di Bersani del 2006, le parafarmacie e la grande distribuzione organizzata (Gdo) hanno iniziato a vendere i farmaci da banco otc/sop, quelli cioè per cui non c'è bisogno della prescrizione medica. L'apertura del mercato ha portato all'abbassamento del costo dei farmaci di circa il 25%. Sono nati oltre 2.000 punti vendita, tra parafarmacie e corner distributivi dentro la Gdo, in cui hanno trovato lavoro 6 mila farmacisti. Anche le facoltà di Farmacia hanno avuto un incremento di immatricolazioni.
Secondo Vincenzo Tassinari, presidente del Consiglio di gestione di Coop-Italia, le liberalizzazioni vanno invece potenziate. «Tre sono i canali di vendita - dice - Le farmacie, che continuano a vendere tutti i medicinali con prescrizione, circa l'89% del mercato. Le parafarmacie e i corner dentro la Gdo in cui è presente il farmacista e a cui si deve estendere il commercio di tutti i medicinali di fascia C. Negozi in cui non sia presente un farmacista, ma che possano vendere i prodotti di una lista verificata dall'agenzia di controllo Aifa».