Quindici interviste in una dozzina di ore, Silvio Berlusconi, nella sua residenza di palazzo Grazioli a Roma, ha trascorso il torrido sabato così. In piena campagna elettorale il premier ha rilasciato dichiarazioni un po' a tutti, accuratamente evitando Rai e Mediaset. A SkySport24 ha parlato di Milan e Maldini, poi si è orientato sulle radio nazionali, Radio Montecarlo e Rtl (che è di proprietà del gruppo Mondadori), quindi si è concesso alle telecamere di circa una decina di tv locali: Canale Italia, T9, Odeon Tv, Videolina... una campagna capillare la sua. L'intervista più complessa è stata però quella registrata per la Cnn, lunga più di un'ora e trasmessa in sintesi dal network ieri mattina. Il G8 è alle porte, la stampa internazionale affonda quotidianamente la penna sulla condotta del premier e l'affaire Letizia e il rifiuto di rispondere alle 10 domande di Repubblica non hanno creato in questi giorni la condizione ideale per ricevere i potenti della terra. La vetrina della Cnn gli sarà sembrata una buona opportunità. Seduto alla scrivania, di fronte a Paula Newton, la corrispondente del canale satellitare americano, Berlusconi ha risposto su terrorismo e immigrazione, ha riproposto il solito campionario e un torrente di parole sulle sue vicende giudiziarie e brancolato sulle domande intorno alla vicenda Noemi Letizia. Parlando di sé sempre in terza persona. Il processo Mills: «Una sentenza ingiusta. No, scandalosa. Non solo ingiusta. I giudici di sinistra avevano scritto la sentenza prima che cominciasse il processo». «Il signor Mills, professionista, aveva assistito un armatore italiano che risiede all'estero per la vendita di due navi, e ha avuto pagata la prestazione con seicentomila dollari. Quando li ha ricevuti gli facevano comodo tutti, e ha cercato di non doverli spartire con i suoi soci di studio e di non dover pagare il 50% al fisco inglese. E gli è venuta in mente la brillante idea di dire che gli erano stati regalati. Infatti, sui soldi oggetto di una donazione non si pagano le tasse. Invece di pensare a dei principi arabi, ha pensato al Gruppo Fininvest, soprattutto perché un dirigente che era in contatto con lui era morto nel frattempo». E l'attacco: «Questi giudici non sono giudici, ma militanti politici che usano il potere giudiziario a fini di lotta politica», ma «gli italiani sono schierati con me». La crisi economica: «grave, profonda, anche estesa nel tempo». Ma per «gran parte» ha una causa «psicologica». Parla ancora di «fiducia e ottimismo» e delle responsabilità dei «media e soprattutto alla sinistra, che cantano ogni giorno la canzone del pessimismo e del catastrofismo». Obama «non ha sbagliato una sola mossa in politica estera da quando ne ha assunto la responsabilità, e pensiamo che ci debba essere il tentativo assoluto di far ragionare l'amministrazione iraniana». L'immigrazione è «un problema di tutta l'Europa», ma «adesso qui è venuto di moda attaccarci, sempre da parte dell'opposizione e dei suoi giornali che fanno di questo problema un problema diverso da quello che è realmente, e i giornali stranieri continuano a seguirli». Le gaffes sono tutta un'invenzione dei media. E sull'affaire Noemi: «Mi hanno accusato di avere mentito nelle dichiarazioni che ho fatto ai giornali: di fronte a un'accusa di questo genere reagirò, spiegherò esattamente com'è la situazione e avrò ancora una volta tutti gli italiani con me, e ancora una volta quest'accusa sarà un boomerang nei confronti di coloro che me l'hanno fatta (...) Non c'è nulla che sia minimamente negativo, abbiamo chiarito la situazione e ancora di più la chiariremo in futuro, anche se all'inizio io non ho voluto che si entrasse nei rapporti tra me e questa famiglia perché ritengo che abbiano diritto alla privacy e segretezza, perché fanno parte della mia vita privata».