I cancelli della 59esima assemblea dei vescovi italiani si aprono con la critica alle politiche del governo. Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei (Conferenza episcopale italiana), ha dato il via al raduno parlando di lavoro, precari, fisco e ammortizzatori sociali.
In controtendenza rispetto alle voci della maggioranza, Bagnasco dice che «dalla crisi non siamo affatto usciti, anzi essa sta producendo i suoi effetti più deleteri sulla fascia più debole della popolazione». Non solo. «Questo è il momento in cui la crisi tocca in modo più diretto, quasi cruento, la realtà ordinaria delle famiglie per le quali torniamo ad auspicare un fisco più equo».
Sulla disoccupazione dice che «le imprese che subiscono le contrazioni di commesse e ordinativi ricorrono alla leva occupazionale, talora in tempi e modi sbrigativi, come se si trattasse di alleggerire la nave di inutile zavorra». Oltre ai disoccupati «a patire le maggiori ripercussioni è la fascia dei precari. Per questi lavoratori gli ammortizzatori sociali previsti sono davvero modesti». La crisi economica, insomma, «appesantisce il tessuto sociale, allarga le diseguaglianze e riduce la serenità di non poche comunità».
Quando la Chiesa Cattolica parla i politici ascoltano. Dalla Sardegna Dario Franceschini (Pd) pensa che le parole di Bagnasco «devono far riflettere. Non c'è dubbio che nella crisi il rischio più grande è dimenticarsi di quelli che da soli non ce la possono fare ad aspettare la fine della crisi. Che siano i lavoratori senza protezione o le piccole imprese rispetto a quelle grandi».
Il Pdl, con Mario Mauro, ne approfitta per fare propaganda: «Le elezioni europee dovranno essere il punto di partenza perché l'Europa torni a fare i conti con il proprio cuore». E il ministro Sacconi sostiene che «in Italia si è protetto il posto di lavoro molto più che altrove».
Anche la presidente di Confindustria Marcegaglia interviene a recitare un atto di dolore: «stiamo facendo tutto il possibile: i dati dimostrano che gli imprenditori italiani stanno facendo più degli altri colleghi europei». Il segretario confederale della Cgil Fulvio Fammoni pensa che Bagnasco «conferma una richiesta d'intervento a favore del lavoro. Le proposte del sindacato sono in campo: estendere la cassa integrazione ordinaria, prevedere soluzioni quando si esaurirà la disoccupazione, bloccare i licenziamenti nel pubblico impiego e dare risposte a chi ha perso il lavoro e non ha avuto niente».