POLITICA & SOCIETÀ

«Ecco perché occuperemo ancora. E martedì in piazza»

RETE CONTRO IL G8
PITTAVINO GIAN LUCA, ROSSATTO ISABELLA,

Lo scorso autunno il movimento dell'Onda ha rinfrescato le menti e rinvigorito gli animi. Dopo mesi di dibattito pubblico dominato dal linguaggio della paura, si tornava finalmente a parlare di bisogni, possibilità di trasformazione, conflitto. Una nuova generazione politica nasceva sui banchi di quegli atenei per troppo tempo vissuti come tavola da lavoro di un università ridotta ad esamificio, dove il tempo e valore della formazione vengono misurati in crediti. Da allora molto è cambiato. La crisi che ci viene incontro da un futuro ridotto a debito inizia a scagliarsi con forza e profondità sull'intero tessuto sociale. Ma assieme alla crisi sono anche le lotte ad essersi generalizzate ed estese nello spazio europeo: Grecia, Francia e Spagna ne sono un esempio.
Tra il 17 ed il 19 maggio di quest'anno si terrà a Torino, promosso dalla Crui, il G8 University Summit. Un vertice che pretende di configuarare lo scenario di un'uscita dalla crisi all'insegna «della sostenibilità globale, sociale e umana». L'Onda però ha imparato fin troppo bene quanto il sapere (ed il linguaggio) siano essi stessi campo di battaglia, non accettando la consegna al silenzio di un summit di baroni e capi semplicemente riverniciato di verde. Tutto questo sembra fare paura a molti ed è per questo che qualcuno (tre baroni ed un rettore) hanno cercato di mettere il silenziatore all'Onda, chiudendo la sede centrale di un'università che per mesi abbiamo occupato ed autogestito tutti e tutte, nelle assemblee, nei dibattiti, con passione collettiva e determinazione.
L'Onda non può accettare di farsi chiudere la bocca. Per questo ieri siamo andati in in massa dal rettore Ezio Pelizzetti a chiedere spiegazioni rispetto ad una scelta che si configura come salto di qualità nelle tecniche di governance ed amministrazione degli spazi e dei tempi di questa università. Non restava che rimettere in moto pratiche e iniziative che in questi mesi - dall'Onda alle fabbriche in crisi - hanno attraversato lo spazio europeo: blocco stradale, sequestro del manager(-rettore), occupazione. L'Onda avrà comunque la propria casa in questi giorni: la palazzina Aldo Moro, prontamente ribattezzata Block G8 building. In questi spazi liberati torneremo a parlare di Autoriforma e trasformazione dell'università, forza produttiva dei saperi e sostenibilità dal punto di vista dei movimenti. Da questi spazi partiremo per organizzare contestazione e blocco del G8 university Summit che sarà un importante banco di prova per l'Onda Anomala di tutta Italia, anticipando il G8 dell'Aquila ed un nuovo, atteso, autunno di mobilitazione. L'Onda scenderà nelle strade di Torino martedì 19 maggio per dar vita a un grande corteo nazionale che dichiari illegittimo il summit e ribadisca che quando si parla della nostra vita e del nostro futuro non accettiamo nessuna mediazione e nessuna rappresentanza. La vera sostenibilità la costruiamo noi. Noi la crisi non la paghiamo, ve la creiamo!

* Studente e dottoranda dell'Onda Anomala di Torino/Block G8 Building

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