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Provinciali, caro Farina ti scrivo...

MOLINARI EMILIO,

Caro Daniele, si vota per le provinciali di Milano e per il popolo di sinistra anche se non si colloca in un partito, come il sottoscritto, lo stato d'animo è disperante. Siamo costretti a scegliere tra le formazioni di una sinistra sul crinale dello sparire e incapace d'essere punto di riferimento per tutti noi e per i tanti delusi del Pd e un Penati, che come alternativa al centro destra è inaccettabile, inesistente, impresentabile. Molti nella nostra Provincia invocano un colpo di coda della sinistra politica e di movimento, un atto di volontà che rimetta assieme una proposta e in una candidatura unitaria. Sarebbe importante. E ancor più importante se partisse proprio da qui, da una città come Milano. Sarebbe un segnale di controtendenza alla frantumazione e un atto di responsabilità collettiva nel quale impegnarci tutti. Tu lo sai che questo sta maturando in città e viene chiesto da più parti, sia politiche che di base, che si è già tradotto in appelli e iniziative pubbliche. Ebbene, mi sembra però di capire che l'area Vendola di cui tu sei il coordinatore provinciale intenda invece sottrarsi a questa impresa, mi sembra dia per scontato coalizzarsi per la presidenza Penati. E questo è a dir poco sconcertante. E lo è ancor di più se viene da te. Pensa: una proposta di governo per la Provincia di Milano fatta da Penati e il Leoncavallo, c'è qualcosa di geneticamente modificato in tutto questo. Caro Daniele ci conosciamo da tanti anni, facciamo politica in questa città da decenni e le nostre idee si sono incontrate e spesso scontrate. Sai che ho sempre rimproverato all'area che tu rappresenti, l'estremismo verbale, i comportamenti di piazza duri, testimoniali, incapaci di comunicare la serietà delle idee e degli intenti che animano i nostri contenuti e le nostre comuni speranze. Ti ho rimproverato l'incapacità di parlare ai più, di conquistare la gente, anzi di allontanarla con la violenza di alcuni atteggiamenti dalla sinistra. D'altro canto, tu mi hai sempre considerato un moderato, un istituzionalista. Ma tutto ciò è stato come sempre dentro ad una vecchia dialettica caricaturale tra rivoluzionari e moderati, alcuni principi però sono sempre stati da noi ben fermi: l'antiautoritarismo, la questione carceraria, la solidarietà con gli immigrati, i rom, la lotta contro i Cpt, ecc... Penati è invece l'uomo della sicurezza, dell'ordine militarizzato, della chiusura dei campi rom, del finanziamento alle ronde, dei militari alla fiera degli oh bej oh bej, un personaggio che si è rivelato senza principi proprio su queste questioni. E' il personaggio senza argini, degli accordi di potere, della spartizione di interessi con gli avversari, dell'Expo, della finanziarizzazione della politica ecc... Oggi l'alternativa al centro destra è anche alternativa a Penati altrimenti la tragica deriva nella quale hanno portato il paese e questa città non si ferma e rischia di travolgere le minime difese democratiche rimaste. Capisci quanto senta alieno questo tuo salto politico di 180 gradi Innaturale la scelta la tua alleanza con Penati? In quanto ti scrivo non c'è nulla di estremistico, non si sono invertite le parti e non credo sia giustificabile con il voto utile, c'è solo la consapevolezza diffusa che occorre pur cominciare a mettere dei punti fermi, pochi, ma unitari e che occorre dare l'immagine che la sinistra non è fatta da uomini e donne disposti a tutto pur di essere eletti. Con affetto.

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