POLITICA & SOCIETÀ

E l'Onda sfida il divieto Alemanno

GLI STUDENTI
RUSSO SPENA GIACOMOROMA

Partono da piazzale Aldo Moro, dinanzi la Sapienza, per ribadire il loro diritto al dissenso. Dopo le cariche della polizia di mercoledì scorso, l'Onda torna a manifestare, insieme ai sindacati di base, contro il g14 sul Welfare che inizierà domani a Roma.
E lo fa sfidando quel nuovo protocollo della capitale, firmato da partiti (esclusi Prc, Pdci e da ultimo Sd), sindacati, questore, prefetto e sindaco Gianni Alemanno, che regola la nuova disciplina dei cortei romani. Infatti mentre Cobas, Cub e Sdl sfilano da piazza della Repubblica, gli universitari danno appuntamento alla Sapienza, ore 14, per confluire solo successivamente nel concentramento dei sindacati di base perché «rivendichiamo la consuetudine a partire da quel luogo che animiamo quotidianamente». È da anni che il movimento studentesco ha "strappato" la concessione di uscire dall'ateneo per manifestazioni anche non autorizzate: così è stato durante l'inondazione autunnale contro i tagli Gelmini-Brunetta. Gli studenti nei giorni scorsi hanno fatto circolare una lettera e attacchinato manifesti sui muri di mezza città per avvertire della loro decisione di partire dalla Sapienza e per evitare, spiegano, «una nuova repressione».
Come è successo mercoledì con i reparti della celere che hanno impedito a suon di manganellate agli universitari di raggiungere lo sciopero indetto dalla Cgil-Flc, in nome del rispetto del protocollo anti-cortei. «Peccato - dice Francesco Brancaccio uno dei portavoce dell'Onda - che con le loro cariche hanno sì paralizzato il traffico della zona e creato scompiglio nell'ateneo. Il protocollo è solo una misura per arginare il diritto costituzionale di manifestare liberamente e contrastare i movimenti». A vantaggio «di una scelta del tutto autoritaria».
Non a caso a piazzale Aldo Moro, dietro lo striscione «Guerrieri in Onda per un nuovo Welfare e reddito garantito», non ci sono solo gli universitari romani: previsti pullman in arrivo dal Nord-est, Pisa, Bologna e Torino. Addirittura un treno da Napoli. Mentre altri concentramenti partono da vari punti della città, per dirigersi alla Sapienza, dove oggi si gioca, quindi, una partita tutta politica tra il questore di Roma, non intenzionato a far partire cortei non autorizzati, e gli attivisti determinati a rivendicare il loro diritto a manifestare, «ad esprimere il conflitto» e a non rispettare un protocollo che «non ha valore normativo, vincola i firmatari e non chi non l'ha sottoscritto».
Oggi comunque le forze dell'ordine non avranno vita facile. Già alle 9, infatti, si danno appuntamento al liceo Virgilio gli studenti medi autorganizzati che annunciano «azioni comunicative», nel centro della capitale, lungo il percorso per università. I Blocchi precari metropolitani, invece, sfilano dalla stazione Tiburtina, invocando la ridefinizione di un welfare pubblico che parta dall'estensione dei diritti come casa, formazione, servizi e reddito. Nei giorni scorsi, insieme ad altri movimenti di lotta per l'abitare, hanno dato l'antipasto con l'occupazione di uno stabile abbandonato e dell'Abi: «Mentre i provvedimenti di sostegno alle banche e alle imprese si moltiplicano - afferma Emiliano Viccaro dello spazio sociale Horus - con le briciole che rimangono si disegnano ammortizzatori sociali insufficienti. Per questo chiediamo la moratoria di tutti i mutui». Obiettivo Sapienza anche per Action che si vede davanti allo stabile occupato De Lollis.
Una parte di universitari e studenti medi però non sfiderà il divieto del protocollo anti-cortei, decidendo di concentrarsi direttamente a piazza della Repubblica, insieme ai sindacati di base, dietro lo striscione «Per il diritto allo studio, lavoro e dissenso. Noi la crisi non la paghiamo». Comunque, fanno sapere, che «non c'è nessuna contrapposizione con l'Onda, lo spirito è unitario e la rivendicazione comune».

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