POLITICA & SOCIETÀ

Una sinistra antirazzista contro tutte le derive. Anche quelle del Pd

COMMENTO
GONNELLA PATRIZIO,

«Gentile Augias, ho 49 anni, vivo a Roma, lavoro al Quirinale, ho studiato, leggo buoni libri, mi interesso di politica, leggo ogni giorno 2 quotidiani, guardo in tv Ballarò e Matrix e voto a sinistra, sono stato candidato municipale per la Lista Roma per Veltroni... A 49 anni sto diventando un grandissimo razzista e non riesco a sopportarlo. Non c'è stata una molla scatenante, un atto di violenza compiuto verso di me o la mia famiglia o amici, ma un continuo stillicidio di fatti letti, di violenza vista... di fatti raccontati da persone sconosciute su un tram o una metropolitana... Perché se chiedo l'espulsione immediata dei clandestini violenti e ladri e meretrici e protettori di meretrici vengo immediatamente accostato a Eichmann?». Questa la lettera di Claudio Poverini che Repubblica pubblicò il 7 maggio 2007.
Un assist per Walter Veltroni che immediatamente dopo scrisse: «La sicurezza non è di destra né di sinistra». E poi quelli di sinistra se la presero a Firenze coi lavavetri e a Bologna coi punkabbestia. Tutti stranieri. Poi un rumeno uccise Giovanna Reggiani. Veltroni, già candidato a premier, chiese una decretazione d'urgenza contro i rumeni. Repubblica, usando il signor Poverini, sdoganò il razzismo di sinistra. Veltroni assecondò questa perdita di buon senso. Poi sono arrivati Alemanno a fare il sindaco di Roma e Maroni il ministro degli Interni. Ed è partita una crociata violentissima e razzista nei confronti di rom, rumeni, extracomunitari. Un razzismo istituzionale e sociale che ha avuto già i suoi primi provvedimenti approvati (l'introduzione nel codice penale della circostanza aggravante di clandestinità). L'indiano bruciato vivo a Nettuno è stato arso vivo da tre giovani che hanno pensato, seppur non in piena coscienza, di avere legittimazione istituzionale a bruciare uno straniero povero. In questi giorni il Pd ha ricoperto le mura di Roma con manifesti del tipo: «Aumentano i reati a Roma. Alemanno che fa?».
Pare che la lezione non sia bastata. Si continua a fare propaganda sulla sicurezza proprio nei giorni in cui il Senato sta per approvare un disegno di legge intriso di razzismo e di bestialità. In ordine sparso si prevedono norme del tipo: test di conoscenza della lingua italiana per i soggiornanti di lungo periodo, estensione del periodo di permanenza in un centro di identificazione per immigrati fino a un massimo di 18 mesi, accordo di integrazione a punti per gli stranieri regolari, istituzione di un registro apposito per le persone senza fissa dimora, istituzione per legge di ronde private, reato di clandestinità punito con una ammenda. Un emendamento leghista vorrebbe negare l'assistenza medica agli irregolari, trasformando i medici del pronto soccorso in delatori di Stato. Ci aspettiamo a questo punto quattro reazioni differenti. Dalle forze di polizia che vedono perdere il monopolio dell'uso della forza. Dalla magistratura che vede il proliferarsi dei processi penali. Dalle forze di sinistra parlamentare che non si facciano prendere da tentazioni bipartisan (fortunatamente la pattuglia radicale ha sinora svolto una battaglia significativa). Dalle forze di sinistra extraparlamentare, che si preoccupino meno del 4% e più del mondo in cui viviamo. D'altronde quando la sinistra è presente nei territori e orienta gli umori popolari accadono anche fatti positivi. Nel quartiere popolare romano del Quartaccio, dopo uno stupro, l'associazione locale, storicamente legata alla sinistra, ha organizzato una fiaccolata che si è aperta con uno striscione: «Più luce, meno monnezza, uguale sicurezza». Niente caccia allo straniero, niente xenofobia, niente razzismo. Di questa sinistra sociale e politica abbiamo bisogno.
* Presidente di Antigone

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