TERRITORI

In piazza per Gaza, da Genova ad Assisi

MOVIMENTI
DE GERARDO FABRIZIO, RUSSO SPENA GIACOMO

Associazioni, centri sociali, comunità migranti e società civile. Tutti in piazza per chiedere la fine del massacro israliano nella Striscia di Gaza. Da giorni sono partite iniziative di solidarietà per il popolo palestinese. Una mobilitazione delocalizzata sui territori, in vista di un incontro promosso dalla Tavola della pace il 17 gennaio ad Assisi.
Ieri è stato il turno di Napoli. Un migliaio di persone hanno attraversato il centro della città sotto lo sventolio della bandiere palestinesi e dietro lo striscione «Vita, terra, libertà per la Palestina». Ad aprire il corteo un centinaio di esponenti della comunità palestinese, ma anche algerini e libanesi. Subito dopo, il camion dei centri sociali lanciava slogan a ripetizione. «Considerando che abbiamo organizzato la mobilitazione in maniera informale è stato un successo», dice Alfonso De Vito, uno dei leader del movimento campano che ricorda un'altra data: «Domenica ritorneremo in piazza insieme alle comunità arabe». A chiudere il corteo la determinazione dei sindacati di base e dei disoccupati disorganizzati. Qualche giorno prima la «vergogna» per i bombardamenti israeliani aveva indignato Genova, con quasi cinquecento persone che, sfidando freddo e neve, avevano improvvisato un concentramento nella centralissima piazza Matteotti. La manifestazione, organizzata da Arci, Camera del Lavoro Metropolitana, Cgil, Comunità islamica, Legambiente ha fatto sentire la propria voce al grido «Stop alla pulizia etnica in Palestina» e srotolando uno striscione con su scritto «Uccidere bambini renderà più sicura Israele?»
«Oltre ai morti colpiti dalle armi israeliane, gli ospedali sono al collasso senza medicinali e kit di primo soccorso. Le ambulanze vengono colpite dalle bombe e sono stati assassinati in questi giorni ben cinque medici» l'appello che aprirà la manifestazione di domenica prossima a Verona, organizzata dall'area ex-disobbediente con le comunità migranti. Domani sarà invece il turno di Firenze, con un presidio di cittadini e associazioni che nel pomeriggio si raduneranno in via Cavour (davanti al palazzo della prefettura). Sabato toccherà ad Alessandria e Rimini. Nello stesso giorno partirà da Cipro una spedizione organizzata dal coordinamento «Free Gaza»: una nave tenterà nuovamente (perché una settimana fa un'altra barca è state speronata e «cacciata» dalla marina israeliana) di portare medicine e materiali ospedalieri a una popolazione «massacrata». «Non possono impedire che arrivino aiuti esterni. Sarebbe una violazione del diritto internazionale», esclama Francesco Caruso, uno degli attivisti che salirà sulla nave.
Tutti gesti di solidarietà, ma anche di rabbia e di rifiuto contro questa guerra, che culmineranno il 17 ad Assisi in un raduno previsto in mattinata davanti alla cittadella. Qui si terrà «un dibattito politico per trovare una via d'uscita da questa tragedia». Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace, si è rivolto alle associazioni, che numerose hanno aderito all'iniziativa, e alla gente comune perché «è importante che si rompa il silenzio e che tutti inizino ad assumersi le proprie responsabilità. Solo così potremmo proporre delle soluzioni credibili ad una politica che vergognosamente è rimasta in silenzio».

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