La Bettina che siede tranquilla con un bianco coniglio sulle ginocchia di anni ne ha più di cento e se li porta bene: viso ammiccante e piglio matriarcale, spetta a lei quest'anno il compito di lanciare dal manifesto pubblicitario la ventottesima edizione di Drodesera, che si terrà dal 25 luglio al 2 agosto nell'affascinante spazio della Centrale idroelettrica di Fies.
«Noi siamo una famiglia» è il sottotitolo che spicca a caratteri rossi e che parla di una metafora anche sintesi dell'anima del festival. Nove giornate con trenta spettacoli di 111 artisti, uno staff di 71 persone, dieci produzioni di live art, una produzione cinematografica e sette luoghi per esplorare la nuova scena, sono il frutto di tante famiglie allargate: dal confronto e scambio a più generazioni di attori con diversi percorsi artistici fino a chi il festival l'ha costruito con l'immediatezza di un'impresa familiare - quella riunita intorno ai suoi creatori, Barbara Boninsegna e Dino Sommadossi - riusciti negli anni a mantenere passione e competenza in grado di allargarne confini e visioni.
È grazie a questo patrimonio unico che Fies - ambienti per la creazione di performing art presenta un festival che in 28 anni di lavoro ha accompagnato almeno tre generazioni di artisti: così è riuscito a trasformare i suoi spazi in luoghi di non solo incontro tra addetti ai lavori e non, ma si è conquistato sul campo la possibilità di elaborare e produrre nuova cultura scenica e teatrale.
Ad inaugurarlo il 25 sera sarà un gruppo storico come Teatro Valdoca che torna sul luogo della creazione di Paesaggio con fratello rotto a tre anni dal debutto, presentandone libro e film, insieme ad una performance A memoria dunque, a memoria ci siamo tutti. La stessa sera, in un virtuale passaggio di testimone, lo spettacolo Voilà di Vincenzo Schino/Officina Valdoca.
Altra presenza familiare, Fanny & Alexander con la prima del nuovo spettacolo East (26, 27), tappa del loro imponente Progetto Oz, del quale verranno presentati nei giorni successivi altri due capitoli (Kansas e Him ). Nelle serate del 26 e 27 new entry a Fies con la compagnia Santa Sangre in Concerto per voce e musiche sintetiche, spettacolo magico dal sapore cyberpunk con atmosfere da fiaba al buio.
Ancora gruppi che intrecciano la loro storia con quella del festival: Teatrino Clandestino presenta Candide ( 29) e Virgilio Sieni, in scena con Tregua (30), danzerà, insieme al contrabbassista Scodanibbio, le visioni suggerite dalla foto Veglia funebre in Kosovo scattata da Merillon nel '90. A seguire la compagnia Gruppo Nanou con Sulla conoscenza irrazionale dell'oggetto (30,31). Guarda anche oltrecortina il festival, con artisti belgi in prima nazionale con How Do You Like My Landscape (27,28) di Manah Depauw & Bernard Van Eeghem e ancora due prime con Tourniquet (31) di Abattoir Fermè e Just Linda (31) di Linda Adami & Stef Lernous, prodotto da Jan Fabre.
Molto si è puntato sui giovani gruppi: è loro un progetto unico in Italia, Fies Factory One, che prevede un sostegno economico e logistico alla loro ricerca, produzione e distribuzione. Cinque compagnie di formazione diversa, con età dai 16 ai 32 anni, sono presenti con i loro lavori: Francesca Grilli (27, 28), Teatro Sotterraneo (28), Sonia Brunelli (29), Dewey Dell e i Pathosformel (1, 2 agosto). Dall'edizione 2007 arriva il gruppo rivelazione, Babilonia Teatri, che presenta il lavoro finito di made in italy (29). La chiusura è affidata alla performance creata ad hoc per gli spazi della Centrale di Romeo Castellucci/Societas Raffaello Sanzio in Storia Contemporanea dell'Africa Vol.III.