TELEVISIONI

Ian, l'uomo che ha venduto la sua vita per 243mila euro

ASTE
PERETTI LUCA,

Alla fine Ian Usher si è venduto sul serio. No, non è un arbitro, e non offre neppure prestazioni sessuali: questo inglese trapiantato in Australia ha messo all'asta la propria vita, ricavandone «miseri» 243.000 euro. Un po' meno di quanto si aspettava (una cifra intorno ai 290.000), ma quanto basta però per pensare di rifarsi un futuro altrove, lontano dalla sua bella casa di Perth dove viveva con la moglie. Proprio la compagna è la causa di tutto: avevano lasciato la fredda Inghilterra per coronare il loro sogno d'amore in Australia, ma l'anno scorso hanno divorziato. Dopo la separazione, Ian decide di vendere tutto. Fin qui, nulla di nuovo, non è né il primo né l'ultimo a vendere tutti i propri beni materiali e cambiare vita. Ma Ian è probabilmente il primo ad inserire nel pacchetto anche i beni immateriali: amici, lavoro, persino il cane. Ian vende se stesso in toto, naturalmente con il consenso di tutte quelle persone che dovranno accogliere il nuovo Ian.
Ci sono molti modi per farla finita, per lasciarsi alle spalle tutto quello che si ha: il suicidio, simulare un rapimento, la conversione alla vita di strada eccetera. Ma non va più di moda Mattia Pascal: al tempo del capitalismo anche la vita si vende tanto al chilo. Sul suo sito (www.alife4sale.com) tutto è catalogato, dal povero cane costretto al cambio di padrone (almeno i punkabbestia se lo portano dietro), passando per la moto, l'auto, la casa con idromassaggio, la telecamera e via dicendo.
Le vendite bizzarre di questo genere su ebay cominciano ormai ad avere una tradizione: in Canada due genitori hanno provato a vendere la figlia, un marito tradito ha messo in vendita la moglie, e c'è già un clone di Usher, una diciannovenne polacca (una vita molto più economica di quella di Usher). Ma Ian vende proprio tutto, o meglio, vende il suo presente ed un futuro. Difficilmente, infatti, può vendere il proprio passato, quello al massimo si può rubare, come in molti film con furti di identità (da Il ritorno di Martin Guerre). E per quanto riguarda il futuro, quello ce ne è uno per il vecchio ed uno per il nuovo Ian: quest'ultimo, quello vero, raccimolato il gruzzolo (chissà se pagato a rate o in un unica soluzione), andrà all'aeroporto e chiederà qual è il primo aereo a partire, un po' come come Robert De Niro all'inizio di C'era una volta in America. Ma De Niro, dopo qualche anno torna a New York e affronta il suo passato. Chissà se Ian resisterà alla tentazione di tornare indietro.

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