POLITICA & SOCIETÀ

«An blocca festa di sinistra»

Università Roma 3
RUSSO SPENA GIACOMORoma

Alla fine la festa s'è fatta. Anche se rimane tutto da capire quali pressioni abbia esercitato An sui vertici dell'università. Giornata piuttosto tesa ieri a Roma Tre, culminata con l'occupazione della facoltà di Lettere da parte dei collettivi studenteschi dopo che il rettore Guido Fabiani, che prima aveva autorizzato «iniziative serali» agli studenti nelle facoltà di Architettura e, appunto, Lettere, aveva ritrattato per «motivi di par condicio». L'ateneo è in campagna elettorale: il 14 e 15 maggio si vota per eleggere gli organi interni. E per il rettore o «tutte le liste organizzano feste o nessuna». «E' solo un pretesto - denunciano i giovani dei collettivi - Il vero motivo è che An ha fatto pressioni sulla presidenza per annullare le iniziative. E' uno dei primi effetti della nuova amministrazione Alemanno».
Per il neosindaco è un ritorno di fiamma, quello a Roma Tre. Già nel 2004, quando era ministro dell'Agricoltura, partecipò a un dibattito organizzato a Scienze Politiche dalla lista «nera». Sul tema degli ogm. E accadde che proprio a margine dell'incontro, avvenuto in un ateneo blindato, tre giovani dal look «di sinistra» fossero malmenati da alcuni sostenitori del neosindaco.
Questa volta l'iniziativa nella facoltà di Architettura, prevista per mercoledì sera, è saltata all'ultimo momento per il diniego improvviso di Fabiani e, soprattutto, per l'irruenza della Digos che ha minacciato a brutto muso gli studenti di denunce in caso avessero svolto comunque la festa. Stessa sorte spettava a quella organizzata ieri sera a Lettere. Ma gli studenti dei collettivi si sono ripresi quello che «ci era stato ingiustamente tolto».
«Roma tre - afferma uno di loro - ha piegato la testa perché si vuole tener buono il Comune. In ballo c'è la costruzione di un campus universitario, che tra l'altro prevede alloggi per gli studenti a prezzo di mercato, e una enorme piscina per le Olimpiadi del 2009. Fabiani vorrebbe appropriarsi del tutto dopo la competizione e si deve tenere buono Alemanno». Intanto nella festa si sono rilanciati i percorsi sul diritto allo studio e all'accesso a un sapere svincolato dalle logiche di profitto. Senza tralasciare il tema dell'odio contro il diverso e della xenofobia che divampa nella società. «Saremo - dicono - a Verona per riaffermare l'unica verità: Nicola, come Renato Biagetti, è morto per mano fascista».

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