Sono stati scarcerati i cinque attivisti arrestati dopo lo sgombero della tendopoli di Piazza Venezia. Ma i movimenti per il diritto alla casa sfilano comunque: «L'emergenza abitativa deve essere un tema della campagna elettorale - spiegano - Ci vogliono nuove politiche capaci di attaccare i poteri forti». Intanto Rutelli, pur ammettendo la «gravità di una situazione che sta diventando drammatica», riafferma il nun se pò fa sulle occupazioni: «Il problema della casa non si conquista con l'illegalità». Il tutto, senza rompere con la Sinistra arcobaleno: «Sono grato di ricevere l'impegno di Pietro Ingrao. Roma ha conosciuto un grande cambiamento. Deve continuare. La città ha avuto grandi sindaci. Da Ernesto Nathan a Luigi Petroselli». E poi: «Se pò fa, cerchiamo di vincere al primo turno».
La giornata di ieri inizia con il gip Silvia Castagnoli che non accoglie le richieste cautelari nei confronti dei 5 attivisti arrestati lo scorso 8 aprile per resistenza aggravata e lesioni. «Il giudice - spiega l'avvocato difensore Marco Lucentini - ha valutato il fatto occasionale. Non c'era pericolo di reiterazione e quindi ingiustificate le misure restrittive». Inoltre il gip ha analizzato varie foto che dimostrerebbero come non ci sia stata nè resistenza violenta nè reazione dei manifestanti. La libertà per loro arriverà solo in serata, ma la notizia della scarcerazione rasserena gli animi della manifestazione che sfila per le vie del centro di Roma, dall'Esquilino a piazza Madonna di Loreto. Ad aprire il corteo uno striscione unitario: «Contro la rendita dei grandi costruttori, per il diritto alla casa e al reddito». Poi a seguire tutti movimenti. Uno dietro l'altro: Blocco precario metropolitano, Asia Rdb, Action, Coordinamento, Comitato, Obiettivo casa. In più delegazioni di centri sociali e comitati di quartiere. Poco più di un migliaia alla fine. «La vittoria di oggi - dice Emiliano dell'Horus - è l'unità del movimento». Tutti concordi nell'individuazione del nemico: i poteri forti edilizi. «Chi sono gli illegali? - affermano - quelli che occupano le case o quelle famiglie di speculatori che si arricchiscono cementificando Roma». Ce l'hanno coi Toti, i Caltagirone, i Santarelli, i Bonifaci, i Mezzaroma. «Il diritto alla casa ce lo conquistiamo - urla dal megafono Guido Lutrario del Bpm - Abbiamo ragione e andremo avanti».
Il salario infatti è basso. E aprire un mutuo è arduo, così come pagare un affitto (aumentati del 40% negli ultimi anni). «Bisogna parlare alla città, creare un consenso più ampio - dice Andrea Alzetta di Action - La casa è un'emergenza sociale e i movimenti devono dal basso costruire un'altra idea di città». Il dialogo che si è aperto con il prefetto Mosca è un passo: per mercoledì prossimo sarà convocato in prefettura un tavolo tra enti locali, movimenti e costruttori. Obiettivo destinare il 15% del costruito a edilizia sociale. Chi si sta battendo questa via è il consigliere regionale di SinArc Peppe Mariani presente ieri al corteo: «Rutelli - afferma - non coglie la tempistica. Le sue politiche di programmazione prevedono tempi lunghi: l'occupazione è un'azione di necessità nel presente». Terminato il corteo, una delegazione decide di andare sotto Regina Coeli per attendere la scarcerazione degli attivisti: usciranno verso le 20.
Intanto in un'altra piazza di Roma, a Garbatella, la Sinistra Arcobaleno chiudeva la campagna elettorale. Pochi esponenti erano presenti al corteo per la casa. «Nessuna scelta politica - spiega il segretario romano del Prc, Massimiliano Smeriglio - Non ci possiamo percepire come un partito esterno ai movimenti». E il «niet» di Rutelli sulle occupazioni? «Fa il suo mestiere - continua Smeriglio - Sta a noi tenere aperto lo spazio democratico». Dal palco si fanno appelli contro il voto disgiunto, un segnale «contro la sinistra»: «Rutelli - dicono - deve vincere al primo turno con questa coalizione per evitare nuovi accordi al ballottaggio». E il candidato sindaco risponde dal palco di Garbatella riponendo la stessa fiducia nell'alleanza: «Interpreto il messaggio di una città libera, pluralistica, laica. Senza di voi non potremmo portare Roma intera ai traguardi che sono necessari».