CHIPS&SALSA

Copyright, stop all'estensione

Canzoni
PERASSO EVA,

Il copyright? Speriamo che non campi cent'anni. In questi giorni la rete si mobilita per impedire di allungare a 95 anni, come negli Usa, i diritti sulle esecuzioni musicali (le registrazioni). Lo fa firmando una petizione online (www.soundcopyright.eu/petition) che ha raccolto, a oggi, circa cinquemila sottoscrizioni. Le lamentele sono contro la proposta del Commissario europeo al mercato interno, l'irlandese Charlie McCreevy, che a metà febbraio ha lanciato la sua soluzione: protezione centenaria per le esecuzioni delle canzoni, in modo da tutelare gli artisti-esecutori e assicurare loro una ricca pensione. Grazie a un ampliamento del genere, ha spiegato, potremo aiutare tutti quegli artisti che oggi vedono le loro royalties in scadenza per brani registrati 40 anni fa. Più che i grandi nomi per McCreevy sono i piccoli artisti, le cui musiche vengono continuamente sfruttate dal cinema e dalle suonerie dei cellulari, che andrebbero protetti dallo spauracchio di una magra pensione. In realtà, dietro alla proposta, più che una tutela dell'artista (che se è anche autore conserva i diritti sulla composizione - lo spartito - per 70 anni dopo la morte) si nasconde la forte pressione delle grandi etichette del disco. Loro per prime godrebbero di una estensione del copyright sulle esecuzioni, portando nelle proprie casse altri 45 anni (quasi il doppio) di diritti sulla musica registrata nei decenni scorsi. Identica proposta era già stata avanzata al governo inglese il quale ha bocciato il tutto dopo aver commissionato uno studio che ha rivelato l'inconsistenza economica della tesi esposta. Ora tocca al web ricordare la ricerca inglese allo smemorato commissario irlandese.

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