CULTURA

Kermesse d'arte, il rinascimento capitolino alla prova

DEL DRAGO ELENA

Preceduta dalle polemiche che nel nostro paese accompagnano ineluttabilmente la nascita di qualsiasi iniziativa, dopo rimandi e ritardi apre finalmente domani Roma - The Road to Contemporary Art, (fino al 2 marzo, www.romacontemporary.com), la nuova mostra-mercato che per tre giorni porterà in alcuni palazzi storici della capitale una cinquantina di gallerie, in grande maggioranza italiane. La sfida di questa fiera è notevole: deve dimostrare in un panorama come quello italiano, già segnato da diverse analoghe kermesse, di cui le più note sono Artfirst a Bologna che segna l'inizio dell'anno e Artissima a Torino che invece lo chiude, di poter offrire strumenti diversi agli operatori che scelgono di partecipare e ai visitatori, che decidano di acquistare o meno.
Sin dalla progettazione l'intento è stato di creare una manifestazione di alto livello, con una selezione di gallerie di primo piano come Alfonso Artiaco, le gallerie Bonomo, S.A.L.E.S., Emi Fontana, la Continua di San Gimignano, Massimo De Carlo, Karsten Greve, Ghislaine Hussenot, Magazzino d'Arte, Sperone Westwate, Tucci Russo, Lia Rumma, Massimo Minini - una manifestazione che avrà come palcoscenico non il solito spazio tristemente fieristico, ma alcuni tra gli edifici più fascinosi della città eterna. Dalle sale del Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia, la più antica istituzione ospedaliera della città, ai saloni di Palazzo Ferrajoli e del Palazzo Wedekind entrambi a Piazza Colonna, dalle sale affrescate di Palazzo Rospigliosi sul colle del Quirinale, sino al suggestivo spazio del Tempio di Adriano in Piazza di Pietra, le proposte dei galleristi si immergeranno nel tessuto storico e urbanistico romano, quasi a ribadire che la sperimentazione contemporanea è nuovamente parte integrante della scena cittadina.
La scommessa è proprio questa: verificare se il rinascimento capitolino, che ha visto negli ultimi anni l'apertura di nuovi spazi pubblici e privati dedicati all'arte, sia alimentato anche da un tessuto economico in grado di sostenere la produzione artistica e tutto il sistema che gira attorno ad essa. Certamente le due esposizioni che accompagnano la fiera, Cose mai viste alle Terme di Diocleziano, a cura di Achille Bonito Oliva, e Incipit a Palazzo Rospigliosi ordinata da Ludovico Pratesi, sviluppate attorno al collezionismo privato e quello delle gallerie romane, lasciano intravedere una vivacità troppo spesso sottovalutata, così come le tante iniziative che accompagnano Roma permettono di osservare, polemiche a parte, le diverse tessere del mosaico della creatività romana.
La sera di venerdì per esempio, per il Freaky Friday, oltre sessanta tra gallerie e istituti stranieri, resteranno aperti fino alle 24, una sorta di notte bianca, e sarà possibile visitare ad esempio, l'installazione di Nunzio alla Galleria dell'Oca, il trio composto da Andrea Aquilanti, Roberto Caracciolo, Luca Padroni alla nuova galleria Marte, la splendida mostra di Afro presso la galleria Edieuropa, le otto tele ambientali di Carla Accardi alla Fondazione Volume, la doppia personale di Carola Bonfili e Natasha Bowdoin da Extraspazio, Giuseppe Stampone da Z2O. Particolarmente interessante poi, l'iniziativa del centro 1:1, che presenterà presso Loto Arte, sempre venerdì, The Unfair Fair. Curata da Cecilia Canziani e Vincent Honoré, la mostra presenterà il lavoro di sessantuno artisti tra i più interessanti attivi oggi.

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