«Ruberesti mai un'automobile? Ruberesti mai una borsa? Ruberesti mai un televisore?... Non ruberesti mai un film... Scaricare da Internet film pirata è come rubare... rubare è contro la legge... La pirateria è un reato», a memoria recita così lo spot governativo che siamo costretti a sorbirci al cinema prima dell'inizio di uno spettacolo. La ragazzina inquadrata sta seduta al suo computer e per aver messo in download qualche titolo è equiparata a un ladro, un borseggiatore, a un topo d'appartamento: la chiamano pubblicità progresso e la diffondono più o meno uguale in tutta Europa. Ma qualcuno a Strasburgo se n'è accorto, si tratta dell'associazione Greens Efa - che comprende il Gruppo Verde e l'Alleanza libera europea, in parlamento occupano 42 seggi di rappresentanza totali.
I Wouldn't Steal (io non ruberei) è il titolo della loro campagna anti major per ribadire che scaricare contenuti digitali dalla rete, in effetti, non è come rubare. Sul sito che promuove l'iniziativa (www.iwouldntsteal.net) c'è un video che fa il verso a quello istituzionale - «Non ruberei una borsa. Non ruberei una macchina. Non ruberei un televisore. Però scarico molti film» - realizzato dalla svedese RaFilm, un collettivo non-profit di filmmaker indipendenti che produce documentari sociali e corti sperimentali. La clip circola su Internet e su BitTorrent, grazie ai server della baia dei pirati (The Pirate Bay).
«L'industria dei media ha fallito nell'offrire vantaggiose alternative legali al filesharing e fallirà nel convincere i consumatori che condividere equivale a rubare - si legge sul sito - Sfortunatamente, ha avuto successo in un'altra area: nell'esercitare pressioni lobbistiche sui legislatori, in modo da mettere fuorilegge la condivisione e trasformare i consumatori in criminali. L'industria sostiene che le sue leggi sono necessarie per difendere i diritti degli artisti, ma in realtà ciò che sta proteggendo è solo il proprio profitto... la condivisione significa espandere la cultura, non ucciderla». È la prima volta che un gruppo parlamentare europeo si lancia così apertamente in sostegno del filesharing. Che effetto farà a Strasburgo?