CAPITALE & LAVORO

«Confronto su Alitalia tra governo e sindacati»

MARINI MATTEO,

In un'intervista al Sole 24Ore il presidente di Alitalia Maurizio Prato ha detto che ormai non c'è più tempo per altri tentativi. Mauro Rossi, coordinatore nazionale Filt-Cgil per il trasporto aereo, questa è l'ultima spiaggia per Alitalia?
Sono 10 anni che siamo all'ultima spiaggia. Il governo ha eluso il confronto con i lavoratori e il Consiglio di amministrazione dell'azienda ha preso una decisione sulla base di dati mai resi pubblici. Stiamo sempre a discutere su dichiarazioni e comunicati stampa di fonti vicine ad AirFrance, ma finora non c'è stato un confronto serio. Sembra che al governo non interessi mantenere un servizio aereo italiano. Forse a loro basta l'alta moda...
Non siete mai stati contattati da AirFrance?
Assolutamente, mai. Ma la cosa non stupisce perché è evidente che Prodi e Padoa Schioppa tifano per i francesi, i quali dunque hanno il consenso che serve, cioè quello di chi decide.
Mentre con AirOne avete avuto un confronto già da tempo.
AirOne ci ha illustrato il suo piano ben due volte. Però bisognerebbe sottolineare una cosa importante, che nessuno mette mai bene in evidenza. Non si tratta dell'offerta da parte di AirOne per comprare Alitalia, ma di Intesa-San Paolo, quindi di una banca solida, che vuole investire nel trasporto aereo. E questo a noi interessa moltissimo. Per la prima volta il paese ha una compagnia aerea alla quale viene chiesto di produrre degli utili. La decisione a favore di AirFrance è arrivata da un gruppo di dirigenti (escluso Prato) che sono anche i principali responsabili dell'attuale situazione di Alitalia. Se poi consideriamo che ora tra i consulenti di AirFrance c'è Francesco Mengozzi, che a suo tempo ha decimato il traffico a lungo raggio della nostra compagnia di bandiera, possiamo dire con ragione che c'è qualcosa che non va...
Quindi anche voi tifate AirOne.
Aspettiamo un confronto di merito. E' necessario che il governo ci convochi in tempi molto brevi, subito dopo la fine delle vacanze, per illustrarci i contenuti tecnici dei due piani. Allora potremo dare un giudizio compiuto. Ma già penso di potermi dire piuttosto scettico sui francesi. Alitalia servirebbe solo per incrementare il traffico su Parigi, e da lì portare i passeggeri in tutto il mondo. Con Intesa si aprirebbero invece prospettive aziendali importanti. Poi bisogna considerare i circa 10.000 esuberi previsti da AirFrance.
Sembrano un po' tanti. Si parlava di una cifra attorno ai 2.000...
Sì ma a quelli bisogna aggiungere i dipendenti della Az servizi, che conta circa 8.000 lavoratori, e che finiranno a spasso perché ad AirFrance interessa solo Az fly, cioè il trasporto.
Poi c'è Malpensa, questione mai sopita.
Per Alitalia Malpensa è un bagno di sangue. Dalla sua nascita. Era stata creata per sostituire lo scalo di Linate, poi, decreto dopo decreto, Linate è stato risparmiato. Ma il nuovo aeroporto non ha mai goduto delle necessarie infrastrutture, nè viarie nè ferroviarie. Anche le rotte Alitalia offrivano un prodotto scadente. Il primo passo di AirFrance sarà proprio di «uccidere» Malpensa, per eliminare qualsiasi concorrenza con Parigi in Europa.

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