CULTURA

Addio all'editore Christian Bourgois

Il mondo in tasca
DELLE PIANE EMILIA

«Essere editore significa pubblicare libri che la gente non ha ancora voglia di leggere» ha detto in una delle sue ultime interviste Christian Bourgois, scomparso ieri a Parigi, a settantaquattro anni. Una dichiarazione di intenti a cui l'editore francese è rimasto fedele nell'arco della sua lunga attività che lo ha portato a diventare una delle figure più significative del mondo editoriale d'oltralpe. Nato ad Antibes, in Costa Azzurra, e formatosi come molti altri giovani dell'alta borghesia francese all'École nationale d'administration, Bourgois abbandonò presto ogni ambizione di carriera come funzionario della pubblica amministrazione, ritrovandosi immerso nel mondo dell'editoria e dei libri - prima come assistente presso le edizioni Julliard e, dal 1968 al 1992, con più di mille titoli al suo attivo, come direttore della celebre collana «10/18», fondata quattro anni prima da Michel-Claude Jalard e Paul Chantrel. Sensibile agli eventi che si apprestavano a travolgere la Francia, proprio alla vigilia del mai 68 Christian Bourgois aveva deciso di imprimere una svolta alla collana «10/18», pubblicando tascabili di sociologia, antropologia, scienze umane e naturali, oltre che testi militanti, legati allo strutturalismo e al dibattito politico-culturale in corso dalla fine degli anni Sessanta. Nel frattempo, grazie anche all'aiuto dello scrittore Dominique de Roux (ideatore, tra le altre cose, dei «Cahiers de l'Herne») Bourgois era riuscito a fondare una casa editrice tutta sua, alla quale aveva dato il proprio nome. Un'attività parallela, quella di editore in proprio, che aveva accolto come sfida negli anni in cui era stato nominato direttore del gruppo editoriale Editions de la Cité (comprendente Plon, Uge e Perrin) e che divenne un impegno a tempo pieno quando, nel 1991, decise di mollare tutto e proseguire per conto proprio, selezionando, scegliendo, spesso curando personalmente l'edizione dei suoi preziosi volumi.
Editore di riferimento per importanti autori d'espressione francese, come Arrabal e Boris Vian, Bourgois era dotato di un grande intuito e la sua attenzione era rivolta principalmente alla letteratura estera, anglosassone e italiana, in particolare. Senza dimenticare il suo fondamentale contributo nella ricezione della letteratura latinoamericana. Fu proprio lui a lanciare in Francia autori come John Fante, Tabucchi, Gadda o Manuel Vázquez Montalbán.

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