VISIONI

Guggenheim, vince il bianco

Il celebre museo di New York al centro di una querelle cromatica
DI GENOVA ARIANNA

No, giallo proprio no. I cittadini della Grande Mela sono in rivolta. L'indiziato è il museo Guggenheim di New York che ha rischiato di perdere quel celebre grigio perla della sua facciata per tornare - una volta terminati i lavori di ristrutturazione dell'edificio - all'originario colore giallo pallido che nel 1959 era stato indicato come il «tono» giusto dall'architetto Frank Lloyd Wright. Ma fin dagli anni Sessanta, le cose erano andate diversamente e il Guggenheim si era progressivamente «sbiancato» fino al tocco cromatico che tutti conoscono, reso definitivo da un lifting del 1992. Costati 29 milioni di dollari, i lavori di restauro del museo hanno però portato alla luce un problema riguardo la «fonte» di quel colore. Sotto ben undici strati di pittura, c'era sepolto l'originale giallino, peraltro sopravvissutoa se stesso per pochissimo tempo. Cosa fare? Tornare indietro e rispettare la volontà di Lloyd Wright o preservare lo skyline di New York cui si sono abituati ormai centinaia di migliaia di visitatori? Per risolvere la spinosa questione, dopo accesi dibattiti, si è riunita una commissione, la Landmarks Preservation Commission, che giovedì scorso ha «salvato» il bianco, con sette voti a favore e solo due contrari. Il comitato ha ascoltato anche il parere del direttore Thomas Krens: «Il bianco è il colore comunemente associato al Guggenheim e si è sempre integrato bene con il quartiere». L'uso della luminosità «in white» non farebbe che sottolineare l'evoluzione dell'edificio nella contemporaneità, ma questa conclusione non è stata condivisa da tutti i commissari. C'è anche chi ha dissentito, sostenendo che l'ocra previsto dal progetto architettonico era meno aggressivo e «sparava» meno. Ma ha perso. E nella prossima primavera, il Guggenheim tornerà come nella veste di sempre.

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