VISIONI

In cerca di risate a ogni costo con l'imbranatissimo Ben Stiller

Lo spaccacuori
CATACCHIO ANTONELLO,

I fratelli Farrelly proseguono la loro marcia in cerca della comicità da coniugare a ogni costo. Ancora una volta si affidano a Ben Stiller, supportato dal vero babbo Jerry. Il protagonista è un quarantenne tranquillotto, gestisce un negozio di articoli sportivi, se la passa discretamente, solo non riesce a trovare l'anima gemella. Sbeffeggiato ampiamente al matrimonio della ex, convolata a nozze con un altro, spinto dal babbo e dagli amici, si imbatte poi casualmente in una bionda. Potrebbe essere un'avventura oppure un tentativo, lui invece accelera i tempi e decide di sposarsi con lei che a letto personifica ogni antologia di sesso estremo. Fantastico, almeno fino al momento del viaggio di nozze, quando l'esuberanza della mogliettina, entusiasta e canterina nel percorso in auto sino alla Baja California diventa un incubo. Lui comincia dubitare, pur facendo buon viso a cattivo gioco. Giunti a destinazione lei si ustiona a livelli da Guinness e rimane in camera, mentre lui si affaccia fuori, fa nuove conoscenze, anzi, si innamora di un'altra, con famiglia di energumeni al seguito. Tra mariachi invadenti, gemelli pettegoli, equivoci da videocassette hard, malintesi su una moglie morta massacrata. Tutti pazzi per Mary è ormai un ricordo. Qualcosa si è inceppato nel meccanismo comico dei Farrelly. Al punto che sarebbe sufficiente guardare il trailer dello Spaccacuori.
Curioso poi che negli Usa, in un modo o nell'altro, si siano riscoperti i quarantenni imbranati, deboli nei confronti degli amici e dei genitori, subalterni nei confronti delle donne che incontrano, nel senso che proprio vengono costantemente tartassati. Ma non si tratta di critica al machismo, solo di un escamotage per estorcere qualche sorriso a buon mercato. La commedia hollywoodiana recente è popolata da uomini imbranatissimi e da un'infinità di donne in attesa di prole, così ogni trasgressione sarà punita, dalle convenzioni e da un conservatorismo di fondo che sembra aleggiare tra i copioni.

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